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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Rischia di perdere la gamba in un incidente, lo stunt-driver: "Un medico ha capito la mia passione e mi ha salvato"

Da oltre 20 anni incanta il pubblico di Mirabilandia nel ruolo di stunt driver tra mirabolanti corse in auto e acrobazie su due ruote, ma ha lavorato anche nel mondo del cinema in grosse produzioni come 'La casa di carta' di Netflix o '007 Casinò Royale'

Ha rischiato di perdere una gamba e, soprattutto, di dover rinunciare per sempre al proprio lavoro e alla propria passione. Invece, grazie alla tenacia e alla competenza di un medico che gli è stato vicino fin da subito, è riuscito a tornare in pista. E' la storia di Marco Giony, 41enne ravennate che da oltre 20 anni incanta il pubblico di Mirabilandia nel ruolo di stunt driver tra mirabolanti corse in auto, acrobazie su due ruote ed evoluzioni in moto - ma ha lavorato anche nel mondo del cinema, sempre nel ruolo di stunt driver, in grosse produzioni come 'La casa di carta' di Netflix o '007 Casinò Royale'.

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Il 17 maggio del 2020 il pilota è stato vittima di un brutto incidente, nel quale ha rischiato davvero grosso. "Mi stavo allenando in sella alla bici nella pineta di Fosso Ghiaia, quando un furgone mi ha travolto all'improvviso - racconta Marco - Mi hanno portato di corsa in ospedale a Ravenna, e lì subito mi hanno detto che probabilmente avrei perso la gamba dal ginocchio in giù a causa della rottura di tibia e perone. Mi hanno operato d'urgenza e mi hanno messo un ferro nella gamba, sono stato ricoverato in ospedale un mese. Non poteva venire a trovarmi o ad aiutarmi nessuno, visto il periodo Covid, e io non riuscivo neanche a muovermi...".

Fortunatamente, tra le corsie del Santa Maria delle Croci Marco ha incontrato il dottor Andrea Colombelli, chirurgo ortopedico oggi direttore di Ortopedia e traumatologia all'ospedale di Lugo. "E' stato molto realista con me nello spiegarmi la gravità della mia situazione - spiega il 41enne ringraziando il chirurgo - ma allo stesso tempo ha creduto molto nel mio recupero. Ha capito bene il lavoro che faccio e soprattutto la mia passione. Nei primi giorni di ricovero, preso dallo sconforto, volevo andare via dall'ospedale perchè ero molto giù. Poi ho conosciuto il dottor Colombelli e ho subito avuto molta fiducia in lui. E' stato un periodo duro, e avere un medico come lui al mio fianco mi ha aiutato tantissimo. E' stato molto presente non solo come medico, ma anche come amico, e un supporto morale in questi casi vale più di 100 punture di sedativo!".

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Così, grazie all'aiuto del medico ravennate, il pilota ha salvato la sua gamba ed è tornato in fretta a sfrecciare sulle auto. "Non riuscivo a stare fermo - ammette Marco - L'anno scorso, quando ancora non potevo tornare a guidare, ero sulla tribuna a dirigere i miei ragazzi nello spettacolo. Poi finalmente ho ricominciato a esibirmi: il mio medico è venuto a trovarmi e l'ho anche portato in macchina su due ruote. Ora ho ancora qualche problemino, la mobilità della caviglia non è tornata al 100% e di sicuro non posso andare a giocare a calcetto, ma almeno posso fare il mio lavoro".

Un lavoro che, come non si stanca di ripetere lui stesso, è prima di tutto una passione: "Lavoro in questo mondo da quando avevo 15 anni - racconta il 41enne - Mio babbo lavorava nel mondo dello spettacolo e da ragazzino guardavo sempre quello che faceva. A 18 anni sono andato a Dubai e per la prima volta ho fatto lo stunt driver. Non ho più smesso, lo farò solo quando non mi divertirò più".

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