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Cronaca

Rotonda sulla Ravegnana, atto terzo: "Speriamo sia pronta prima dell'estate"

Anas ha rescisso il contratto con la ditta aggiudicataria dei lavori sulla rotonda posta in quello che veniva definito 'incrocio killer', per poi affidarli a una seconda impresa, sino a una terza

Di recente, dopo il maltempo che ha investito il nostro territorio negli ultimi mesi, Anas ha annunciato che investirà 120 milioni per sistemare le strade statali del territorio ravennate. "Si tratta di una buona promessa che troverà tuttavia riscontro solo nel momento in cui saranno realizzati i lavori di bitumatura di queste strade disastrate e veramente pericolose che, con molta probabilità (come da esperienze precedenti), dopo l’esecuzione avranno una durata limitatissima nel tempo a causa dei materiali bituminosi utilizzati, evidentemente di scarsa qualità - punta il dito Gianfranco Spadoni, consigliere Civici provincia di Ravenna - L’altra questione riguarda la rotonda della Ravegnana: il cantiere Anas venne aperto il 4 luglio 2016 per l’apertura di questa rotonda fra la Ravegnana e l’Adriatica, intervento che non può essere classificato un’infrastruttura di eccezionale livello, ma al contempo occorre riconoscere che tale lavoro a carico di Anas pare avere risolto il grosso pericolo dell’attraversamento a raso; appare paradossale, ma non è ancora terminato per le diverse inadempienze delle ditte esecutrici dei lavori. Quasi due anni per la conclusione che auspichiamo possa essere davvero quella definitiva, poiché un successivo slittamento coinciderebbe con l’inizio della stagione turistica. Il citato intervento di dimensioni molto ridotte sul piano infrastrutturale e urbanistico non può essere rubricato come strategico, tuttavia fino a oggi pare aver limitato molto la questione principale dell’incidentalità, fatto salva non rare criticità. Vale a dire problematicità legate soprattutto al periodo estivo con l’aumento consistente di veicoli stradali, e non meno a quello invernale a causa del manto stradale in pessime condizioni. Vogliamo sperare che Anas, che ha rescisso il contratto con la ditta aggiudicataria per poi affidarli a una seconda impresa sino a una terza, cui è affidato il completamento dei lavori, assuma un comportamento analogo quando si tratterà di saldare il conto a queste imprese".

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