A Russi il punto sull'alluvione. De Pascale indica la strada: "Indennizzi, casse di espansione e risagomature dei fiumi"
Un incontro per aggiornare i cittadini sullo stato dell’arte, per ripercorrere le tappe dell’alluvione e tracciare la strada verso il futuro. E’ quanto organizzato dall’amministrazione comunale di Russi
Un incontro per aggiornare i cittadini sullo stato dell’arte, per ripercorrere le tappe dell’alluvione e tracciare la strada verso il futuro. E’ quanto organizzato dall’amministrazione comunale di Russi nel giardino della Rocca Melandri. Lunedì sera di fronte alla folta platea sono intervenuti la sindaca di Russi Valentina Palli, il sindaco di Ravenna e presidente della provincia Michele De Pascale, i rappresentanti del Consorzio di Bonifica della Romagna Stefano Francia (presidente) e Andrea Cicchetti (direttore tecnico), nonché il responsabile dei servizi ambientali di Hera per l’area ravennate Roberto Savini.
“E’ un’iniziativa pensata per fare il punto rispetto all’alluvione di maggio - ha detto la sindaca Palli -. Speravo di farla quando ci sarebbero state evoluzioni di un certo spessore, ma le risposte tardano ad arrivare e quindi ho ritenuto di fare un punto oggi per poi rinviare ai prossimi mesi un altro incontro, quando ci saranno sensibili evoluzioni”.
Palli: "A Russi coinvolte dall'alluvione 500 abitazioni"
La sindaca ha quindi ripercorso le tappe della seconda alluvione “Nella prima il comune di Russi ha subìto danni pari a zero”, citando quindi punto per punto le fasi salienti di quella settimana concitata. Da domenica 14 maggio, giorno in cui la Prefettura di Ravenna convocò il centro coordinamento soccorsi e "il referente di Arpae anticipò l’aspettativa di un episodio di proporzioni molto grandi”, alla domenica successiva, 21 maggio, quando furono revocate le ordinanze di evacuazione e iniziò a Russi “a tempo di record la fase 2” ovvero la pulizia della città dal fango. “I danni principali nel nostro territorio sono stati causati dalla rotta del Lamone a Reda” ha aggiunto Palli.
La sindaca ha poi relazionato la platea sui danni cagionati a famiglie e imprese: “A oggi le domande di Cas presentate a Russi sono 180 e quelle di Cis 324. Stimiamo quindi che le case coinvolte dall’alluvione nel perimetro di Russi siano circa 500. Il nostro tessuto produttivo non è stato fortunatamente toccato, tuttavia le imprese agricole che rappresentano la ricchezza del nostro territorio sono andate largamente sott’acqua. Sul piano produttivo chi ha subìto danni ingenti è stato quindi il comparto agricolo. Oggi i lavori sul Lamone sono integralmente ultimati. Sul Montone i lavori in corso sono iniziati dai punti in cui si è rotto l’argine”.
De Pascale: “Indennizzi, riparazioni e miglioramenti del livello di sicurezza”
Ha poi preso parola Michele De Pascale, che ha evidenziato tre punti sui quali gli enti locali stanno dialogando insieme a Governo, Regione e struttura commissariale: “Ci sono centomila problemi diversi, ma le questioni fondamentali sono tre e non vanno gerarchizzate: indennizzo e risarcimento danni alle famiglie, interventi di riparazione di ciò che è andato distrutto e interventi riguardanti l’incremento del livello di sicurezza - ha detto De Pascale -. L'evento in Emilia Romagna, con tutto il rispetto, non è rubricabile al pari di altre alluvioni: qui infatti si sono verificati danni quantificati in 9 miliardi di euro”. Secondo il sindaco di Ravenna "dobbiamo pretendere la riparazione di ciò che è andato distrutto, a cui dovranno seguire gli interventi migliorativi. Come il nuovo ponte di Prada, che è stato riparato con caratteristiche che ne hanno aumentato il livello di sicurezza”.
Le proposte dei sindaci
De Pascale si è poi soffermato sulle risorse stanziate dal governo: “Con il decreto approvato l’1 giugno il governo ha meritoriamente stanziato un miliardo e mezzo di euro, dei quali 900 milioni erano per cassa integrazione dei lavoratori di cui ne sono stati utilizzati 30, e altri 300 milioni sono stati stanziati per le imprese che hanno più del 10% di export, complessivamente secondo i dati ministeriali di questi ne sono stati utilizzati 11 ripartiti per 29 imprese”. Altri 250 milioni erano stati stanziati dal governo con il suddetto decreto a copertura delle spese in somma urgenza “ed anche ad altri 50 milioni di risorse ministeriali. Quei 250 milioni oltre alle spese già sostenute andranno a coprire Cis e Cas. Di quest’ultima non li abbiamo ancora ricevuti, ma sono spese coperte” ha riferito De Pascale.
"Nel secondo decreto emanato il 10 luglio è stato nominato il commissario e sono state attribuite per tre anni risorse pari a 700 milioni all’anno destinate alle opere pubbliche, 120 milioni per le famiglie e 149 milioni per le imprese. Riteniamo che il commissario abbia risorse, pur insufficienti visti i danni, ma comunque ingenti per le opere pubbliche. Poche sono invece le risorse per le famiglie, per questo chiediamo di destinare al commissario straordinario per la ricostruzione i circa 900 milioni avanzati dal primo decreto per le famiglie e per le imprese”.
Perizie alle abitazioni e Bonus 110%
A proposito dell’incontro tra i sindaci e la struttura commissariale dello scorso 24 agosto, e in virtù delle dichiarazioni al Meeting di Rimini, il sindaco di Ravenna ha quindi precisato: “Ci è stato annunciato che a breve il commissario Figliuolo approverà il modulo per poter presentare le perizie dei danni. Stiamo dialogando su questo, e abbiamo già dialogato con gli ordini professionali di geometri, architetti e ingegneri. L’Emilia-Romagna aveva preparato un modulo immediatamente dopo l’alluvione, che riteniamo potrà essere una traccia. Chiediamo che questi moduli siano di facile compilazione per processare quanto prima quante più domande sarà possibile, ed erogando le risorse alla struttura commissariale, di poter iniziare a rimborsare una percentuale dei danni man mano che le perizie saranno presentate. Se riuscissimo a rimborsare un 30, 40 o 50% dei danni periziati ai cittadini entro dicembre sarebbe già un buon risultato”.
Sempre sulle abitazioni, l’altra proposta dei sindaci riguarda il ricorso al bonus 110%: “Fino allo scorso anno abbiamo ristrutturato le case col 110%, la proposta che abbiamo presentato consisteva nell’utilizzare un meccanismo di detrazione simile per i danni da alluvione. Con un accordo per gli istituti di credito di poter acquistare il credito. Sono proposte che abbiamo condiviso con i sindaci in maniera trasversale” ha dichiarato De Pascale.
Lavori pubblici e le risorse alla Regione Emilia-Romagna
“Le tensioni con il governo le abbiamo avute sulla ricostruzione - ha proseguito il presidente della Provincia -. In pianura abbiamo una percezione dei danni pubblici diversa rispetto a quelli della collina. E’ li che si sono verificati i danni maggiori. I soldi per le opere pubbliche li abbiamo anticipati come enti locali. Complessivamente da maggio abbiamo speso 400milioni di euro per le opere pubbliche (ponti, strade, fognature) e recentemente il commissario Figliuolo ha firmato l’ordinanza per rinfondere quei 400 milioni di euro spesi, di cui 114 spesi dalla Regione sulla rete fluviale. Questi 114 milioni che la Regione ora riceverà abbiamo chiesto che vadano reinvestiti per le manutenzioni e gli interventi sui fiumi che non hanno avuto danni ma che necessitano di interventi straordinari entro l’autunno".
I primi interventi, ha spiegato de Pascale, "andranno eseguiti in collina, dopodiché si procederà con gli altri nelle città. Si parla di casse di espansione e risagomature dei fiumi. Subito quindi la manutenzione straordinaria e la progettazione delle opere significative. Parallelamente con altrettanta forza porteremo avanti la battaglia per indennizzi a famiglie e imprese. Sulle famiglie dovremo mettere a terra tempestive modalità di rimborsi tenendo conto innanzitutto delle condizioni di fragilità di ciascuno”.
Consorzio di Bonifica ed Hera
Infine sono seguite le relazioni del Consorzio di Bonifica e di Hera sul lavoro svolto durante l’alluvione e sulle prospettive future: “Stiamo immaginando un riassetto generale del comprensorio in cui opera il consorzio di Bonifica e stiamo progettando un più puntuale sistema di monitoraggio dei canali” ha detto Stefano Francia.
“Ci sono tre fasi che stiamo seguendo - gli ha fatto eco Andrea Cicchetti - Quella immediata di ripristino delle condizioni ordinarie di impianti e canali, quella di riparazione dei franamenti spondali e di ripristino delle difese spondali, e infine il potenziamento della rete con progetti atti a bilanciare i carichi in tutta la rete e interventi di progettazione di vasche di laminazione”.
“Nell’area ravennate abbiamo chiuso quasi tutti i gli hub emergenziali aperti in provincia per lo stoccaggio dei rifiuti alluvionali - ha concluso Roberto Savini di Hera -, e stiamo procedendo con gli smaltimenti. Resta aperto solo quello di Faenza per via della gran quantità di materiale rimosso”.
Al termine delle relazioni hanno preso parola i cittadini, ciascuno evidenziando le piccole e grandi criticità che stanno quotidianamente affrontando. Qualcuno ha inoltre posto l’accento sulle cause dei tragici eventi di maggio. Segnali chiari di un territorio che si sta rimboccando le maniche per ripartire e che chiede ai propri amministratori e ai propri rappresentanti nelle istituzioni che quanto accaduto non ricapiti più.