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Cronaca

Salumi vietati nelle mense scolastiche, retromarcia sulla mortadella

"Molto rumore per nulla. Le linee guida regionali non sconsigliano affatto la mortadella", così gli assessori regionali all'agricoltura e salute Tiberio Rabboni e Carlo Lusenti. Resta però il consiglio di non somministrare altri tipi di salumi

"Molto rumore per nulla. Le linee guida regionali non sconsigliano affatto la mortadella”, così gli assessori   regionali all’agricoltura e salute Tiberio Rabboni e Carlo Lusenti   intervengono sul presunto obbligo di non somministrare nelle mense scolastiche uno dei prodotti simbolo della tradizione emiliano-romagnola. La rivolta tuttavia è scattata perché nella direttiva regionale sono vietati anche altri salumii.

 

La mortadella, invece, spiegano Rabboni e Lusenti – non è nemmeno citata né direttamente, né indirettamente tra gli alimenti da evitare, perché il documento regionale parla di prodotti di salumeria freschi, da cuocere e stagionati, mentre invece la mortadella, come è noto, è un insaccato cotto. Peraltro, proprio la Mortadella di Bologna IGP è oggi, non solo un prodotto di elevata qualità e dalle inimitabili caratteristiche organolettiche, ma anche adatto a un’alimentazione corretta ed equilibrata per grandi e piccoli. Come riportano le tabelle curate dal Consorzio di tutela, consultabili al sito www.mortadellabologna.com, questo salume ha infatti una percentuale di grassi molto contenuta, del 28%, tra i più bassi in assoluto tra i prodotti assimilabili.”

 

“Quello che le linee guida invece suggeriscono è la moderazione nelle quantità e la corretta informazione sulle proprietà degli alimenti. Non dimentichiamoci che l’Italia ha la stessa percentuale di obesi sulla popolazione giovanile degli USA , una condizione che assieme al sovrappeso rappresenta una vera e propria emergenza sociale e sanitaria. Per questo tentiamo di conciliare l’educazione al consumo dei prodotti tipici e tradizionali dell’Emilia-Romagna, DOP, IGP e del territorio con la corretta ed equilibrata alimentazione. Credo che su questa impostazione convengano genitori, docenti e tutte le persone di buonsenso. Infine – concludono gli assessori regionali – le linee guida regionali costituiscono un indirizzo e non un obbligo e come tali sono un invito alla corresponsabilità per il benessere dei giovani e giovanissimi verso scuole, istituzioni locali, famiglie e media.”

 

Insomma nessun diktat, precisa la Giunta correggendo qualche eccesso di troppo nella presentazione delle linee guide in alcuni organi di stampa: solo consigli motivati dall'intenzione di proporre la miglior alimentazione possibile per i bambini. Prima della replica della Regione Sergio Ferrari, presidente della Confesercenti di Bologna, aveva chiesto il 'ritiro' di quelle indicazioni

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