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Cronaca

Il sindaco accoglie l'arcivescovo: "Lavoreremo assieme per i più deboli"

Il Sindaco dà il benvenuto della città al nuovo Arcivescovo.In una breve cerimonia che si è svolta nel primo pomeriggio domenica in Municipio, il Sindaco di Ravenna ha portato il saluto della città al nuovo Arcivescovo

Il Sindaco dà il benvenuto della città al nuovo Arcivescovo.In una  breve cerimonia che si è svolta nel primo pomeriggio domenica in Municipio,  il Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci,  ha portato il saluto della città al nuovo Arcivescovo di Ravenna e Cervia, Monsignor Lorenzo Ghizzoni. Era presente anche l'esponente del Pd, il reggiano Pierluigi Castagnetti. Dopo l'incontro pubblico si è celebrata la solenne messa d'insediamento, nel duomo di Ravenna.

L’incontro pubblico alla quale  erano presenti  autorità civili e militari,  rappresentanti delle istituzioni,  il  presidente della Provincia, alcuni  consiglieri comunali e regionali,  rappresentanti della Giunta del Comune di Ravenna, i   Sindaci di Cervia, Argenta, Porto Maggiore, Ostellato e Russi e alcuni parlamentari è stato aperto dal Presidente del Consiglio comunale Livia Molducci  ed è proseguito con   l’intervento del Sindaco Matteucci: "Lei avrà  modo di conoscere migliaia di persone impegnate nel volontariato: sono tantissimi  i ravennati che spendono una parte significativa del loro tempo per aiutare chi ha più bisogno. Il mondo del volontariato costituisce uno degli elementi  principali della nostra ricchezza. Sono convinto, Eccellenza,  che ci troveremo bene insieme. Ci saranno tempo e modo per conoscerci meglio e per costruire insieme delle azioni utili per la nostra gente".

L'insediamento dell'arcivescovo Ghizzoni (Foto M. Argnani)


"Intanto oggi L’accogliamo nella casa di tutti i cittadini, con grande rispetto e senso di ospitalità. Nella  reciproca autonomia delle diverse responsabilità, la Chiesa e le Istituzioni pubbliche possono cooperare per il bene della comunità e delle persone. E su questo obiettivo comune, sono sicuro, continueremo a lavorare. Non mi hanno mai convinto quelli che  contrappongono  la laicità alla religiosità.
L’idea che laico è  il contrario di religioso risponde ad uno stereotipo.   Laico non è neppure, secondo me, il contrario di cattolico.
Laico invece è il contrario di integralista, di fanatico. Sono sicuro di poter dire che in questa terra l’opera di evangelizzazione della Chiesa può essere svolta nelle condizioni migliori, di totale libertà e di forte rispetto".


Monsignor Ghizzoni, io  la saluto a nome di tutti i ravennati:  cattolici, non credenti e credenti di ogni altra religione. Una parte importante della  nostra comunità è fatta  da persone che provengono da  paesi molto lontani. Sono persone che credono in altre religioni diverse da quella cattolica e hanno una cultura differente dalla nostra. Nel quadro del rispetto delle nostre Leggi e della nostra Costituzione, la convivenza fra etnie differenti  è uno dei segni dei nostri tempi,  è una ricchezza  umana che vogliamo cogliere, nella profonda convinzione che quella dell’integrazione e del dialogo è l’unica strada possibile e nell’altrettanto forte consapevolezza che non si tratta di una strada facile da percorrere. Ci sono certamente  valori che sono patrimonio di tutti, che sono universali. Valori in cui tutti dobbiamo riconoscerci, come accoglienza, giustizia, responsabilità, rispetto,  solidarietà".


"Siamo pronti a dipanare con Lei i fili del dialogo e della collaborazione che abbiamo avuto fin qui con i Suoi predecessori. Oltre a questo patrimonio di valori che sono comuni, c’è un patrimonio di azioni concrete e di esperienze che ci ha visto in questi anni percorrere un importante tratto di strada insieme.  Voglio ricordare, in questa occasione, soprattutto il prezioso contributo degli enti e delle istituzioni religiose sul versante dell'assistenza alle persone più deboli. A Ravenna, grazie alla generosa lungimiranza di chi l’ha preceduta sono nate e cresciute esperienze importanti per tutta la nostra comunità e che ci hanno visto collaborare insieme per il bene delle persone. Oltre alla rete del volontariato che ruota attorno alle parrocchie e alle associazioni di matrice cattolica, esperienze come la casa per gli ammalati di Aids, come l’Opera di Santa Teresa, l’impegno concreto della Caritas soprattutto sul versante degli aiuti alle famiglie povere ed indigenti, l’intervento del Ceis  sul delicato problema  delle  tossicodipendenze. Il consumo di droghe  fra i giovani è una delle piaghe della nostra società. E’ l’espressione,  la più eclatante e la più disperata,  della  fragilità dei nostri ragazzi".


"E’ il sintomo di malessere complesso e profondo che  si accompagna ad un grande  vuoto esistenziale, alla mancanza di modelli di riferimento, di prospettive. E’ un grido di aiuto che rivolgono a noi adulti che noi dobbiamo e vogliamo raccogliere. In questi anni il Ceis nella nostra realtà ha aiutato centinaia di ragazzi. Tutte questi progetti e anche altri, contribuiscono a rendere la nostra una comunità aperta, sensibile e solidale. Una  goccia nell’oceano, obietterà qualcuno, perché i problemi sono tanti e questa crisi economica che non è ancora finita ne sta creando e ne creerà di nuovi.    ‘Ma  se questa goccia non ci fosse, - diceva Madre Teresa di Calcutta – all’oceano mancherebbe’. Di certo noi non potremmo più farne a meno, perché tante sono sfide che abbiamo affrontato insieme che ci hanno fatto crescere. Eccellenza, il mio auspicio è che  continueremo come abbiamo sempre fatto a lavorare a fianco a fianco,  per portare acqua all’oceano.  Goccia, dopo goccia, perché dalle piccole cose nascono le cose grandi”.


Infine ha preso la parola il nuovo Arcivescovo. Dopo avere ringraziato tutte le autorità presenti, Monsignor Ghizzoni ha confermato  l’importanza della collaborazione nell’autonomia dei rispettivi ruoli e soprattutto si è soffermato sul tema del lavoro e degli interventi in campo sociale. “In una famiglia – ha detto fra l’altro -  si sta bene se si sta bene tutti. Noi vogliamo collaborare con tutti gli uomini di buona volontà, e in questa terra ce ne sono, per fare crescere un’economia giusta ed imparziale”. Alle autorità e ai rappresentanti delle istituzioni presenti il nuovo Arcivescovo ha augurato di “restare al servizio dei cittadini cercando il bene di tutti”.

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