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Cronaca

Sanità, i sindacati: "Bene l'accordo con la Regione, ma serve più personale per garantire i servizi"

Con l’accordo sottoscritto prevede una valorizzazione retroattiva per un valore complessivo di 11 milioni di euro. Cgil, Cisl e Uil: "Resta aperto il rilevante tema delle dotazioni organiche"

"Un altro passo avanti nell’accordo sottoscritto tra Regione e CGIL-CISL-UIL sulle risorse a disposizione per la contrattazione integrativa e per le progressioni verticali. Un verbale di accordo importante che apre la strada a una valorizzazione retroattiva al 1 gennaio 2022 per un valore complessivo superiore agli undici milioni di euro". Lo rendono noto i segretari regionali Mauro Puglia (Fp Cgil), Sonia Uccellatori (Cisl Fp) e Paolo Palmarini (Uil Fpl). Non solo, come spiega la Regione, con l'accordo si individuano specifiche risorse economiche aggiuntive – per un totale di 16 milioni di euro nel 2023 - al lordo degli oneri riflessi ed Irap. Le risorse individuate finanzieranno il trattamento economico accessorio. Complessivamente sono coinvolti oltre 56mila professionisti del comparto sanitario: operatori e funzionari amministrativi e tecnici non dirigenti, operatori sociosanitari e altri operatori non medici.

Come spiegano i sindacati verranno "incrementate le risorse a disposizione per pagare le condizioni di disagio del personale turnista, per la pronta disponibilità e per gli incarichi di organizzazione e professionali che possono essere distribuiti, novità assoluta, oltre che per le ex categorie D/DS anche alle ex categorie Bs e C dove sono collocati operatori socio sanitari, autisti soccorritori, personale tecnico e amministrativo. Infine verrà stanziato un budget per le progressioni verticali così come previsto dal CCNL 19/21 che permetterà a chi oggi svolge funzioni superiori di essere riqualificato".

"Resta aperto il rilevante tema delle dotazioni organiche - affermano le sigle sindacali - per il quale continuerà la nostra mobilitazione avviata il 3 marzo nella convinzione che avere più medici, infermieri, personale sanitario e assistenziale, oltre che tecnico amministrativo, sia necessario per garantire accesso ai servizi, recupero liste d’attesa, riorganizzazione dei servizi territoriali".

“Siamo orgogliosi di annunciare la sottoscrizione di questo accordo - commentano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -, perché ci consente di riconoscere e valorizzare, anche sotto il profilo economico, l’impegno e la dedizione di chi ogni giorno svolge un’attività fondamentale e ha svolto un ruolo decisivo per superare gli anni durissimi della pandemia: professionisti, tecnici, funzionari, operatori. Lavoratori che, insieme ai dirigenti, ogni giorno sono in prima linea per affrontare le esigenze e i bisogni di salute della popolazione, in condizioni spesso difficili. Non era un risultato scontato, visto il contesto particolarmente critico causato dal perdurante sottofinanziamento dei Servizi sanitari regionali, ma riusciamo a mettere a disposizione il massimo di risorse possibili, condividendo con le organizzazioni sindacali e l’intero sistema regionale l’obiettivo di rafforzare la sanità pubblica migliorando le condizioni di chi vi lavora”.

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