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Cronaca Sant'Agata sul Santerno

Sant'Agata: per il giorno della Memoria, un melograno per Giorgio Perlasca

La pianta è stata messa a dimora nel parco delle scuole in ricordo di Perlasca che salvò oltre cinquemila ebrei ungheresi

Giovedì 26 gennaio gli studenti e gli insegnanti della scuola media “Giovanni Pascoli” di Sant'Agata sul Santerno hanno piantato un melograno nel giardino della scuola, in ricordo di Giorgio Perlasca. Gli studenti hanno mantenuto così fede alla promessa fatta al figlio di Giorgio, Franco Perlasca, venuto a Sant’Agata lo scorso anno per condividere la testimonianza del padre. All’evento erano presenti il vicesindaco Lilia Borghi e l’assessore comunale al Patrimonio e Ambiente Elisa Sgaravato. A commemorare questo evento è stata posta una targa che ha spinto i ragazzi a chiedersi come si sarebbero comportati loro al posto di Giorgio Perlasca: nell'inverno del 1944, nel corso della Seconda guerra mondiale, fingendosi console generale spagnolo, Perlasca salvò la vita di oltre cinquemila ebrei ungheresi strappandoli alla deportazione nazista e alla Shoah. Sulla targa è scritto “In memoria di Giorgio Perlasca "Il Giusto"/Tu cosa avresti fatto al mio posto?". In Israele gli è stata dedicata una foresta, in cui sono stati piantati 10.000 alberi, a simboleggiare le vite degli ebrei da lui salvati in Ungheria. In Italia su iniziativa del figlio Franco, è stata istituita la Fondazione Giorgio Perlasca. La scelta del melograno è collegata al fatto che il frutto della pianta, ma anche i suoi semi e il suo fiore, sono quasi sempre associati nelle civiltà antiche alla fertilità e alla fecondità. Nell’antico Egitto questo frutto simboleggiava ricchezza e abbondanza, ma soprattutto fertilità e discendenza numerosa. La pianta di melograno adornava i giardini più belli appartenenti alla nobiltà o ai più ricchi egiziani ed era tenuta in grande considerazione anche perché non temeva la siccità. Il suo frutto era usato nelle cerimonie funebri e simboleggiava il nutrimento per i defunti. Nella simbologia ebraica questo frutto è simbolo di onestà e di correttezza perché secondo la tradizione ebraica la melagrana contiene al suo interno 613 semi che rappresentano le 613 prescrizioni scritte nella Torah osservando le quali si ha la certezza di tenere un comportamento saggio ed equo. Nel cristianesimo la melagrana, a causa del colore rosso vermiglio dei suoi semi e soprattutto del suo succo, è simbolo del sangue versato da Cristo e dai martiri, quindi del martirio. Gli antichi in questa dualità volevano indicare che i due aspetti, la nascita e la morte, l’abbondanza e la penuria, sono strettamente collegati e non vi può essere l’uno senza l’altro.

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