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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta camorra, scarcerato l'ex direttore di banca: "Fine di un incubo"

Nei suoi confronti era stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione di tipo camorristico

Il tribunale della Libertà di Napoli ha scarcerato l'ex direttore di una filiale della Cassa di Risparmio di Ravenna, arrestato dalla Guardia di Finanza di Bologna il 12 luglio nell'ambito dell'inchiesta 'Omphalos' della Procura di Napoli. Nei suoi confronti era stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione di tipo camorristico, di cui la difesa, gli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini, avevano chiesto l'annullamento ai giudici del Riesame. L'uomo, che era accusato di aver gestito operazioni bancarie a favore di esponenti del clan Puca quando dirigeva una filiale bolognese, è uscito dal carcere di Bologna, a quanto si apprende, senza alcuna misura cautelare. Gli avvocati Rinaldi e Petroncini hanno sostenuto nell'udienza a Napoli che nulla di quanto riportato nelle imputazioni trova riscontro negli atti di indagine.

"Per il nostro assistito la scarcerazione segna senz'altro la fine di un incubo, un incubo iniziato alle 3 di notte del 12 luglio quando hanno suonato alla porta di casa sua per portarlo in carcere", hanno affermato all'Ansa gli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini. "Come difensori - proseguono gli avvocati - non possiamo che essere soddisfatti per il risultato ottenuto anche se bisognerà ancora attendere perché al nostro assistito sia restituita oltre alla libertà, anche il suo onore di uomo onesto. Il nostro cliente è stato ingiustamente dipinto come il collettore dei soldi della camorra, riciclatore di chissà quali proventi di attività criminali ed è stato, sempre ingiustamente, privato del bene più prezioso: la sua libertà personale". Per ottenere la scarcerazione, hanno concluso gli avvocati, "ci sono voluti 20 giorni di lavoro ma, alla fine, le ragioni della difesa hanno prevalso. Ora sappiamo che il nostro assistito non meritava nulla di quello che gli è accaduto. Ora attendiamo gli sviluppi del procedimento e continueremo a fare il nostro dovere affinché sia fatta giustizia nei confronti di un uomo innocente".

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