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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Scomparso Philippe Daverio: quella volta che gli venne donato un Mausoleo di Teodorico coi cappelletti

Gli ex-allievi delle Scuole d’Arte di Ravenna esprimono immenso cordoglio per la prematura scomparsa de critico d’arte Philippe Daverio

Gli ex-allievi delle Scuole d’Arte di Ravenna esprimono immenso cordoglio per la prematura scomparsa de critico d’arte Philippe Daverio. “Ho incontrato Daverio il 15 luglio del 2015 grazie al contatto fornito da Angela Masotti - ricorda il prof. Landi, presidente dell’Associazione Dis-Ordine - Era a Ravenna in occasione dell’incontro “Dante e arte, patrimonio popolare” organizzato dal Banco Popolare di Ravenna alla Basilica di San Francesco, uno degli ultimi contatti di quando ero preside al Liceo Artistico di Ravenna. Lo invitammo a vedere la mostra degli allievi della scuola nella ex-Chiesa di Santa Maria delle Croci. Ci regalò una sua testimonianza sul futuro delle Scuole d’Arte d’Italia per l’imminente convegno La Carta di Ravenna sulla Salvaguardia dei Patrimoni artistici degli ex- Istituti d’Arte che il Liceo Artistico stava organizzando in collaborazione con Essia (Associazione Nazionale ex-Studenti Scuole e Istituti d’Arte). Noi gli donammo un’opera realizzata da un allieva del Corso di Scultura, Arianna Roncaglia, un piccolo Mausoleo di Teodorico decorato con cappelletti che gli piacque moltissimo. Il noto esperto d’arte, dopo la conferenza sul significato della parola “popolare” e sul suo senso profondo e aggregante per la tradizione e la cultura delle nostre comunità e del nostro Paese, si è trattenuto a lungo con noi incuriosito dal lavoro che la scuola stava conducendo in questa direzione. Le sue parole sulla questione dell’arte del mosaico, a tutt’oggi sospesa: "Per questo argomento bisogna lottare fino alla morte – usquam mortem perilia cadaver – non fino alla morte, ma oltre, finché non sei cadavere. Se non militiamo per questo siamo degli “idioti ingenui”, su questo argomento bisogna avere il coraggio di militare… Io ho affrontato da vicino il concetto di formazione, assieme a quello tedesco della fast work, la scuola dei mestieri… Diventeremo come i cinesi che non hanno nessuna idea dei materiali... e hanno le dita atrofizzate…". L’Italia e il mondo perdono una grande voce dell’arte e un personaggio empatico che affermava le sue idee in maniera vivace e colorita attirando la simpatia di tutti".

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