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Cronaca

"Teacher assistant" arriva in Romagna, i ragazzi madrelingua diventano "professori"

"Teacher assistant" è un'iniziativa proposta da Wep, organizzazione leader nella promozione di scambi culturali e linguistici nel mondo. Per il primo anno possono partecipare anche le scuole dell'Emilia Romagna

"Teacher assistant" è un'iniziativa proposta da Wep, organizzazione leader nella promozione di scambi culturali, educativi e linguistici nel mondo. Per il primo anno anche le scuole dell'Emilia Romagna potranno prendere parte all'innovativo programma, promosso in collaborazione con il Miur e l'ufficio scolastico regionale, che prevede l'inserimento nelle scuole di ragazzi madrelingua inglese, francese, spagnola, tedesca e cinese che affianchino per un periodo di dodici settimane gli insegnanti durante le lezioni.

Gli studenti coinvolti, a oggi circa 14mila, attraverso il Teacher assistant hanno l'opportunità di sperimentare un differente approccio all'insegnamento della lingua straniera, potendo conoscere in modo diretto le particolarità culturali e linguistiche del paese straniero di cui studiano la lingua. Gli istituti potranno ospitare giovani provenienti da vari paesi del mondo per 12 settimane (la permanenza è suddivisa in due cicli, settembre/dicembre 2017 e gennaio/marzo 2018). La formula semplice e flessibile e la breve durata permettono di far convergere esigenze didattiche e organizzative senza costi aggiuntivi per le istituzioni scolastiche. I giovani insegnanti madrelingua sono selezionati da Wep, mentre le scuole, da parte loro, segnalano la propria disponibilità e le modalità preferite per impiegare gli assistenti (con scadenza il 12 maggio). Il team di Wep, dopo il reclutamento dei teacher, si occupa della loro formazione seguendo l'affiancamento ai docenti e monitorandone il percorso per tutto il periodo di permanenza.

"Con i teacher possiamo superare le barriere tipiche dell'insegnamento della lingua straniera, quando cioè bisogna oltrepassare il role playing e passare alla funzione comunicativa - commenta Massimo Roccuzzo, docente di lingua francese della scuola media Enrico Fermi di Torino - Avere una persona appartenente alla cultura straniera, che possa portare in carne e ossa il suo mondo in aula, fa sì che i ragazzi vogliano esprimersi in inglese in modo spontaneo, non perché "è il loro compito". Quest'anno abbiamo ospitato Michelle, una ragazza dal Canada molto esperta di hip hop. Per questo abbiamo organizzato un minicorso su questa disciplina in inglese, così che le lezioni possano trattare la lingua nell'applicazione a livello lessicale".

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