rotate-mobile
Cronaca

Ancora una tegola per Sefi Idem: indagata per truffa sui contributi da assessore

Un'altra tegola giudiziaria per l'ex ministro del governo Letta Josefa Idem, senatrice del Pd, e il marito-allenatore Guglielmo Guerrini che risultano da tempo indagati con l'ipotesi di reato di truffA

Un'altra tegola giudiziaria per l'ex ministro del governo Letta Josefa Idem, senatrice del Pd, e il marito-allenatore Guglielmo Guerrini che risultano da tempo indagati con l'ipotesi di reato di truffa in un'inchiesta sui contributi previdenziali percepiti dal Comune di Ravenna per l'attivita' in passato di assessore allo Sport ricoperta dalla celebre canoista. Il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Ravenna, Angela Scorza, ha notificato ai coniugi Josefa Idem e Guglielmo Guerrini la conclusione dell’indagine penale a loro carico – informa il capogruppo della lista di opposizione “Per Ravenna” Alvaro Ancisi -, attivata dall’esposto che lo stesso Ancisi aveva trasmesso alla Procura il 23 agosto 2013. La chiusura delle indagini attiva tutta una serie di facoltà per gli indagati, ma di per sé non rappresenta ancora una richiesta di rinvio a giudizio.

L'ESPOSTO: I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI – Spiega Ancisi: “La richiesta era di verificare se, nei fatti descritti, siano ravvisabili ipotesi di reato in relazione all’art. 640 bis del codice penale (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) e altri reati. Si trattava della somma di 8.642 euro che il Comune di Ravenna aveva versato come contributi previdenziali a beneficio della Idem per il periodo del suo secondo mandato come assessore comunale, dal 10 giugno 2006 al 7 maggio 2007: versamenti giustificati dalla sua collocazione in aspettativa come dipendente dell’Associazione Sportiva Dilettantesca (ASD) Canoa Kayak Standiana, di cui erano presidente il marito e lei stessa socia, insieme ad altri familiari. L’assunzione era avvenuta appena 15 giorni prima dal conferimento dell’incarico di assessore. Le dimissioni dalla carica, motivata con ragioni familiari e sportive, avevano interrotto anche l’erogazione dei contributi, i quali, nel caso del compimento del normale mandato quinquennale, sarebbero assommati a circa 47 mila euro”.

L'ORIGINE  DEL CASO – Ancisi spiega che “la “scoperta” dei contributi previdenziali era stata casuale, conseguente alla richiesta di informazioni che avevo rivolto agli uffici comunali, nel mese di giugno 2006 , sulle assenze della Idem alle sedute della giunta e del consiglio comunale nei circa 7 anni di assessore comunale, in rapporto ai suoi costi a carico del Comune. Ritenendo che sussistessero gli elementi perché fosse la Procura della Repubblica a valutare se l’assunzione, formalmente ineccepibile, fosse stata in realtà fittizia e strumentale al fine di porre a carico dell’ente pubblico oneri previdenziali altrimenti non dovuti” , avevo chiesto al sindaco, Fabrizio Matteucci, in data 21 giugno, “di sottoporre alla Procura della Repubblica il fascicolo. Anche dopo questi sviluppi, posso solo ribadire che mai, su questa vicenda, ho espresso giudizi di colpevolezza o innocenza, di condanna o di assoluzione, puntando esclusivamente a far emergere, con la massima chiarezza, la verità in tutte le sue facce, cosicché le autorità competenti potessero operare, al riguardo, con maggiori elementi di conoscenza”.

LA QUESTIONE IMU Sefi Idem aveva abbandonato il governo di Enrico Letta poco tempo dopo la nomina a ministro in quanto fu portata alla luce un contenzioso legato al mancato pagamento dell'Imu, la tassa sugli immobili, per la palestra-residenza di Santerno. Idem è stata accusata di aver indicato la propria residenza in una palestra a poca distanza dalla casa del marito che, quindi, risultava residente da un'altra parte. Questo escamotage avrebbe permesso di non pagare l'Ici dal 2008 al 2011, fruendo dell'esenzione per la prima casa prevista dalla legge. Il 5 giugno scorso la Idem ha avuto un "ravvedimento operoso", versando all'Agenzia comunale delle entrate quanto dovuto. Peraltro, nella palestra, c'era anche un'ipotesi di abuso edilizio: l'edificio in questione, infatti, sarebbe stato interamente accatastato come abitazione, mentre al piano terra era adibito a palestra, la 'Jajo Gym'. Ma sanate le pendenze, il fascicolo giudiziario su questa vicenda è stato poi chiuso.

MOVIMENTO 5 STELLE - Pietro Vandini, capogruppo consiliare di Movimento 5 Stelle, entra in una questione che definisce "più etica e morale": "Dato che si tratta di un presunto reato del 2007 e quindi passibile di prescrizione, lei senatrice rinuncerebbe a tale alternativa chiedendo che la vicenda venga chiarita nel  merito? Sarebbe un gesto importante e degno di una persona che oltre ad essere senatrice è stata anche una campionessa sportiva, settore nel quale l'etica, la morale, e il senso di giustizia devono essere sempre requisiti fondamentali. Cosa meglio di una campionessa che da  il buon esempio?".

LA REPLICA DELLA IDEM . Sefi Idem da parte sua, ha spiegato che “l'avviso di fine indagini mi e' stato notificato fin dal dicembre 2013 e ritengo che, a seguito dell'esposto presentato - del quale si e' ripetutamente parlato sugli organi di stampa e da parte mia - la circostanza rappresenti un atto dovuto da parte della Procura della Repubblica". Poiche' un Giudice sara' chiamato ad operare la sintesi tra gli opposti convincimenti, mantengo la mia piena fiducia nell'operato dell'Autorita' Giudiziaria".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ancora una tegola per Sefi Idem: indagata per truffa sui contributi da assessore

RavennaToday è in caricamento