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Cronaca

"Diritto al tetto e non avere un tetto": la dura vita dei clochard ai tempi del Coronavirus

Tutti, in questo periodo, siamo invitati a restare a casa: ma c'è chi una casa non ce l'ha. E allora come fare in questo periodo di restrizioni e di isolamento forzato?

"Paga la colpa di soffrire il freddo, paga la multa per dormire all'aperto, diritto al tetto e a non avere un tetto", cantava qualche anno fa la band milanese I Ministri. Tutti, in questo periodo, siamo invitati a restare a casa: ma c'è chi una casa non ce l'ha. E allora come fare in questo periodo di restrizioni e di isolamento forzato, in cui è concesso uscire di casa solo per necessità comprovate?

Domenica, tra le varie persone controllate durante i controlli della Polizia locale, una persona straniera senza fissa dimora è stata sanzionata per il mancato rispetto del decreto che, per limitare i contagi del Coronavirus, impone di restare in casa se non per motivi di lavoro o di necessità. Lo straniero si è mostrato disponibile a essere ospitato in un dormitorio. In questo periodo d’isolamento forzato, infatti, a Ravenna le persone senza fissa dimora sono accolte nei dormitori di via Mangagnina e di via Torre non solo durante la notte, ma anche durante il giorno. Questo, ha spiegato il sindaco Michele de Pascale, per consentire loro di rispettare le misure di prevenzione e contenimento alla diffusione del Coronavirus e per offrirgli una casa dove poter stare in questo momento in cui è possibile uscire solo per comprovate necessità.

Eppure, la persona fermata domenica è stata multata. A chiedersi perchè è Massimo Manzoli, capogruppo di Ravenna in Comune: "Quale violazione compie una persona senza casa che si trovi nell’ovvia condizione di non poter stare in casa? Il senzatetto non dovrebbe essere aiutato a tutelare se stesso e gli altri all’interno di quei ricoveri a cui faceva riferimento il sindaco? E allora, trattandosi di straniero presumibilmente non al corrente della localizzazione e della disponibilità di strutture in grado di accoglierlo, perché sanzionarlo e non accompagnarlo invece nelle strutture? O, per quanto dopo la sanzione, almeno ciò è avvenuto? Torniamo a chiedere al sindaco: quante persone si trovano sul territorio comunale non disponendo di un tetto sopra la testa? Quante persone sono ospitate nelle strutture a cui ha fatto riferimento? Quante disponibilità residuano in tali ricoveri?"

Oggi in tutta Italia, Ravenna inclusa, si osserva un minuto di silenzio proprio per le vittime del Coronavirus.  "È importante il pensiero rivolto a questa occasione da Gian Domenico Tomei quale presidente dell’associazione che rappresenta tutte le Province dell’Emilia-Romagna - continua Manzoli - "Questo momento rappresenta con un piccolo gesto che tutte le amministrazioni pubbliche sono coese e unite nella battaglia contro questa emergenza. Siamo vicini a ogni persona, ogni famiglia che sta vivendo il dramma del lutto e della malattia. La nostra comunità sta pagando un tributo altissimo in termini di vittime e contagiati, il nostro impegno quotidiano è poter assicurare loro sostegno e vicinanza, perché nessuno deve sentirsi lasciato solo. Conosciamo la tragedia di chi non può nemmeno salutare per l’ultima volta un proprio caro, di chi è senza entrate economiche, di chi vive nell’incertezza di una malattia di cui non abbiamo ancora una cura. A tutti voi, diciamo che non siete soli". Questo, dunque, chiediamo al sindaco, vale anche per i senza casa?".

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