Falsi vaccini, dose "diluita" all'infettivologo dell'ospedale: il Green Pass resta sequestrato
Durante l'interrogatorio, infatti, Passarini ha spiegato di aver somministrato all'infettivologo - e anche a un altro sanitario, oculista - una dose di vaccino "diluita" con una percentuale di soluzione fisioiogica
Il Green Pass dell'infettivologo dell'ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna rimasto coinvolto nell'inchiesta della Procura sul medico Mauro Passarini - arrestato perchè accusato di aver effettuato finte vaccinazioni anti-Covid per far ottenere falsi Green Pass a pazienti no vax - resta sotto sequestro. A deciderlo, a metà dicembre, è stato il Tribunale di Ravenna e ora, con il deposito delle motivazioni sulla conferma del sequestro del suo e di altri 190 certificati verdi Covid - dopo che il decreto di sequestro era stato impugnato -, sappiamo anche il perchè.
Durante l'interrogatorio, infatti, Passarini ha spiegato di aver somministrato all'infettivologo - e anche a un altro sanitario, oculista - una dose di vaccino "diluita" con una percentuale di soluzione fisiologica, in modo da somministrare un quantitativo di vaccino inferiore alla metà della dose prescritta nelle indicazioni operative per il trattamento vaccinale. L'infettivologo, inoltre, ha ribadito di essersi sottoposto alla profilassi vaccinale dopo aver contratto il Covid a marzo 2020, ricevendo nell'ambulatorio di Marina di Ravenna dell'indagato la prima dose di vaccino a ottobre 2021.
Nè lui, nè il collega oculista si sono comunque sottoposti agli esami sierologici disposti dall'Ausl volti alla conferma o meno della presenza di anticorpi, si legge nell'ordinanza di riesame del Tribunale. Inoltre, sottolinea il giudice, "anche in caso di somministrazione di un'unica dose di vaccino "diluita" la certificazione risulterebbe comunque falsa, in quanto è ideologicamente falso attestare l'inoculazione di una dose di vaccino inferiore a quella prescritta dalle indicazioni posologiche (con conseguenti riflessi sulla sua efficacia) o, comunque, attestare la somministrazione di due dosi quando si e proceduto all'inoculazione di una sola dose, con correlativa illegittima emissione del certificato verde anti Covid-19".
Per quanto riguarda gli esami sugli anticorpi presentati dall'infettivologo, difeso dall'avvocato Francesco Minutillo del foro di Forlì, per il Tribunale "sono del tutto compatibili con il quadro sanitario tratteggiato, e quindi con la produzione di anticorpi derivanti da pregressa infezione abbinato alia somministrazione della dose di vaccino "diluita". Per cui i Green Pass restano sotto sequestro.