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Cronaca

Maxi sequestro di pesci tropicali: erano destinati anche nel ravennate

L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Mirko Piloni della Procura di Civitavecchia, è partita dal controllo di alcune spedizioni in arrivo dall'Indonesia e da Singapore

LA DESTINAZIONE - I Finanzieri del Gruppo di Fiumicino, infatti, coadiuvati dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato, dopo aver seguito il camion carico di coralli e pesci, hanno appurato che il modus operandi del gruppo criminale prevedeva lo smistamento degli esemplari proprio nei pressi dell’area Cargo City di Fiumicino, in un anonimo piazzale. Gli animali avrebbero così continuato il loro viaggio in diverse destinazioni sul territorio italiano, senza il minimo rispetto delle procedure inerenti il trattamento e la movimentazione di fauna tropicale, con il rischio di ulteriori inutili sofferenze per le delicate specie trasportate. Le indagini sulla documentazione contabile, di trasporto e veterinaria, hanno consentito di individuare i reali destinatari degli esemplari protetti, in particolare negozi di acquariologia in provincia di Ravenna, Latina, Roma, Frosinone, Pescara, L’Aquila, Campobasso, Napoli, Salerno, Potenza, Siracusa e Catania.

GLI ESEMPLARI - L’operazione ha permesso di evitare che migliaia di coralli e pesci tropicali vivi potessero essere acquistati da inconsapevoli acquirenti, soprattutto a ridosso del periodo natalizio, ignari della frode doganale alla base delle operazioni di vendita, nonché del grave maltrattamento subito dagli stessi esemplari, resi deboli dal lungo viaggio e dalle condizioni di trasporto, e pertanto maggiormente esposti a malattie o morte. Tutti gli esemplari sono stati salvati e trasferiti in sicurezza all’Acquario di Livorno ed il Museo di Storia Naturale di Calci (Pisa), specializzati nella cura e sostentamento di questi animali.

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