Si è spento il maestro Goffredo Gaeta: ha portato la ceramica di Faenza nel mondo
Si è sempre interessato a nuove tecniche e a nuove applicazioni, che poi ha messo in pratica e trasmesso durante oltre vent'anni di insegnamento presso la prestigiosa e antica Scuola di Disegno "T. Minardi" di Faenza
Si è spento l'artista e ceramista faentino Goffredo Gaeta. A darne notizia è il sindaco Massimo Isola: "Addio Maestro, grazie, è stato un piacere collaborare in questi anni. Le mie più sincere condoglianze alla famiglia". L'artista, nato a Faenza nel settembre del 1937, da fanciullo ha vissuto per diversi anni nelle isole del mar Egeo, dove ha avuto i primi contatti con l'arte. Trasferitosi in Italia nel 1946 ha compiuto gli studi presso l'Istituto Statale d'Arte per la Ceramica di Faenza; ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Bologna e ha frequentato, presso l'Istituto d'Arte di Firenze, i corsi di decorazione e affresco.
Si è sempre interessato a nuove tecniche e a nuove applicazioni, che poi ha messo in pratica e trasmesso durante oltre vent'anni di insegnamento presso la prestigiosa e antica Scuola di Disegno "T. Minardi" di Faenza. La conoscenza di diverse tecniche artistiche ha fatto sì che Gaeta si esprimesse con materiali differenti, come la ceramica, le fusioni in bronzo, le decorazioni murali e le vetrate d'arte. Negli anni '70 e '80 mette a punto una tecnica personalissima per la realizzazione di vetrate d'arte montate su vetro antisfondamento, e quindi realizzabili su grandi superfici. Inoltre si specializza prevalentemente in arte sacra. Non dimenticando l'arte della fusione realizza opere significative, come ad esempio: il calice fuso in argento e oro raffigurante le tre virtù teologali, ora al Museo del Tesoro della Diocesi di Rimini; le porte e la Cappella del Santissimo del Duomo di Sarsina in bronzo; un grande complesso che raffigura la Madre con il Cristo Risorto per la Cappella delle Ancelle dell'Immacolata al Cimitero Monumentale di Parma, sempre in bronzo.
In tutti questi anni, pur lavorando sempre su commissione, Gaeta non ha tralasciato, quando riceveva lo stimolo giusto, di realizzare mostre personali in Italia e all'estero; ne ricordiamo alcune: nella città di Fiume-Rijeka e Zagabria (1967); a Canazei (1969); alla Galleria "Turska" di Bakar (1970); alla Galleria "Il Vicolo" di Genova (1970); alla Galleria "La Pigna" di Roma (1972); alla Galleria "Nuove Muse" di Bologna (1973); alla Galleria "Il Diamante" di Ferrara (1974); ad Essen, Germania (1980). Tra le ultime mostre personali meritano di essere menzionate, nel 2000 a Bagnacavallo, una mostra dal tema "Viaggio a Creta", nel 2001 una mostra a Lugo di Romagna sul tema "Gli Angeli", nel 2002 a Firenze presso l'Istituto Stensen in occasione del cinquantesimo anniversario della scoperta della molecola del DNA dal titolo "Dal caos all'ordine". Nel 2004 presso il Parlamento Europeo di Strasburgo, dal titolo "Mediterraneo". Nel 2006 a Bruxelles presso "Au Caprice". Nel 2007 al MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza. Nel 2010 presso il Kammerhof Museen di Gumden (Austria).
Opere di Gaeta sono in numerose collezioni private e musei di tutto il mondo fra cui: nel Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, nel Museo della Ceramica di Gubbio, nel Museo di Gualdo Tadino, nel Museo K-HOF di Gmunden (Austria), nel Muzej za umjetnost i obrt di Zagabria, nel Muszej primenjene umetnosti a Belgrado, nel Museo del Mare di Fiume, nel Museo d'Arte Ceramica di Kyoto, nel MOMA di New York. Nel 2010 è stata pubblicata una monografia dedicata al suo lavoro "Goffredo Gaeta: l'arte della ceramica", che partendo dagli anni Cinquanta attraversa la sua produzione artistica sino ai giorni nostri.