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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Si estende la zona 'arancione scuro', la proposta: "Vaccinare tra i 60 e i 79 anni e screening di massa nelle scuole"

La consigliera: "Vacciniamo e facciamo tamponi di massa, a maggior ragione partendo dalle zone in arancione scuro e dai comuni limitrofi, in modo da creare zone cuscinetto sicure"

Da sabato 27 febbraio si estende a tutta la Città Metropolitana di Bologna, e quindi ai comuni che ne fanno parte, la zona arancione scuro in vigore da giovedì nell’Imolese e in 4 Comuni ravennati - Massa Lombarda, Conselice, Bagnara di Romagna e Riolo Terme. Vi rimarrà fino al 14 marzo. Arriverà venerdì la nuova ordinanza che lo prevede, a firma del presidente della Regione, analoga a quella sui 14 comuni dell’Ausl di Imola e i confinanti in provincia di Ravenna. L’obiettivo è lo stesso: arginare la diffusione del virus, a tutela della salute dei cittadini, in un’area peraltro molto vasta e densamente abitata. La decisione è stata presa giovedì pomeriggio nella video-riunione fra tutti i sindaci della Città metropolitana di Bologna, insieme a Regione e Ausl di Bologna.

"Un’ordinanza ad hoc farà in modo che i bambini dai sei anni in su non potranno andare a scuola - commenta Valentina Castaldini, consigliera regionale e capogruppo Forza Italia in Emilia-Romagna - La didattica a distanza è tornata, più forte di prima e ora non solo per i ragazzi delle scuole superiori, ma anche per i bambini delle scuole primarie e delle medie. Non possiamo continuare a essere miopi e sordi. Le scuole erano un luogo sicuro, dovevamo per responsabilità politica tutelarle. Sono diventate il luogo del contagio e il virus adesso colpisce fasce più giovani e si trasmette tra i più piccoli. Siamo nuovamente bloccati. Nuovamente ordinanze, chiusure. Ma basta pensare al lockdown come soluzione. Il lockdowm mitiga il rischio, non è prevenzione. La prevenzione passa dallo screening e dai vaccini. Dobbiamo fare in modo che questo avvenga. Che questo nuovo colore, arancione scuro, sia il trampolino di lancio per una ricostruzione completa e vera".

"Come nelle province di Brescia e di Bergamo sta accadendo che i contagi colpiscano una popolazione con età inferiore e la variante inglese ha segnato la salita della pressione sulle terapie intensive, bisogna limitare i danni. E bisogna farlo cinturando le zone a rischio e di pari passo però vaccinando la popolazione dai 60 anni ai 79 anni. Lo sta facendo la Lombardia. Facciamolo anche noi - propone la consigliera - Lo ripropongo: vacciniamo e facciamo tamponi di massa, a maggior ragione partendo dalle zone in arancione scuro e dai comuni limitrofi, in modo da creare zone cuscinetto sicure. Facciamolo come prova. I test sono quelli salivari, con attendibilità del 98%. La Regione ne è a disposizione. È saltato il sistema di tracciamento? Qualcosa è andato storto? Non sono nessuno per giudicare. Ma dico: ripartiamo da qui e cambiamo passo. Prendiamo coraggio, facciamo una scelta politica responsabile. La politica ha questa forza, può dettare le priorità e perseguirle. Per me la scuola resta una di quelle. E credo lo sia per tutta la comunità. Avere a casa bambini delle elementari e ragazzi delle medie non è avere a casa studenti delle superiori che sono giovani adulti. Lo scenario che si apre è drammatico: quanti genitori potranno permettersi di stare a casa dal lavoro per stare con i propri piccoli figli? E siamo sicuri che la dad con loro funzioni? Avevamo dati drammatici per la dispersione scolastica e per la depressione tra ragazzi e ragazze degli istituti superiori. Non voglio nemmeno immaginare cosa ci racconterà la realtà. E non tra qualche anno, bensì tra poche settimane. Io mi metto a disposizione della Giunta Bonaccini per migliorare e portare a casa una soluzione concreta in questa situazione drammatica".

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