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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Siglato l’accordo per la valorizzazione della cozza selvaggia di Marina di Ravenna

L'accordo comprende una serie di principi generali utili ad indirizzare progetti ed iniziative per la promozione del mitilo tipico ravennate

E' stato firmato in Municipio a Ravenna l’accordo per la valorizzazione della cozza “La Selvaggia di Marina di Ravenna”. L’accordo, che ha tra i suoi firmatari un insieme di soggetti che, seppur da punti di vista differenti, vedono nel mitilo ravennate un valore da tutelare e promuovere, è frutto di un percorso d’incontri iniziato ad aprile 2021 e rientrante fra le iniziative del IX accordo di collaborazione tra Eni e Comune di Ravenna. Un accordo che comprende una serie di principi generali utili ad indirizzare progetti ed iniziative volti alla valorizzazione e promozione della cozza selvaggia di Marina di Ravenna.

La cozza ravennate infatti, a differenza di quelle allevate, si riproduce in modo naturale ed ha una storia prevalentemente legata alla presenza delle piattaforme di estrazione di gas naturale che si trovano non lontane dalla costa adriatica. Crescono spontaneamente in un habitat a condizioni ambientali estremamente favorevoli, regolarmente monitorato dagli enti preposti. Inizialmente legata alla normale attività di pulizia e manutenzione dei piloni delle piattaforme Eni sui quali la cozza nasce e cresce, nel tempo è passata da essere un elemento di scarto e disturbo a una risorsa commerciale e pregiata. 

La cozza ha ottenuto anche un marchio ad hoc, “La Selvaggia di Marina di Ravenna”, di titolarità delle cooperative di pesca. Il marchio è il risultato di un percorso, fatto dai pescatori in collaborazione con CESTHA e CIFLA, che è stato finanziato dal bando FLAG Costa dell’Emilia-Romagna. “La Selvaggia” è espressione tangibile di un territorio, quello ravennate, estremamente collaborativo che è stato capace di coniugare in modo sostenibile industria, pesca, turismo, ambiente e gastronomia di qualità; ed è il risultato di una storia produttiva unica e di successo, che ha dato origine anche a maestranze locali quali sono i pescatori subacquei, detti “cozzari”.

Come tutti i prodotti spontanei, “La Selvaggia” ha quantitativi limitati ed una precisa stagionalità: il periodo di raccolta va in genere da fine aprile a fine settembre. Questo però non toglie che la cozza selvaggia possa essere lavorata in modo tale da poter essere consumata tutto l’anno o da creare prodotti che anche i turisti possano portarsi a casa come souvenir della costa ravennate.

La sostenibilità che contraddistingue il prodotto, che essendo spontaneo evita anche la presenza di reti in mare, è una caratteristica da tutelare in ogni processo: dalla nascita alle modalità di raccolta, passando per i processi di distribuzione e commercializzazione, fino alla condivisione di informazioni, chiare e veritiere, circa le qualità del prodotto al consumatore finale.

I soggetti firmatari dell’accordo, coerentemente con le rispettive missioni e gli ambiti d’azione, si sono impegnati reciprocamente a rispettare e promuovere i principi condivisi esplicitati nell’accordo, a condividere informazioni di utilità e interesse reciproci legati alla valorizzazione del prodotto, e ad accogliere eventuali nuovi soggetti interessati a valorizzare “La Selvaggia” e ad aderire all’accordo.

21-10-07 firma protocollo progetto cozza selvaggia-2

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