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Cronaca Massa Lombarda

Sindaco senza cintura multato, scoppia la polemica: "Fare chiarezza sui messaggi intimidatori"

Il sindaco replica: "Non aggiungo nient’altro in merito a tutto questo, in attesa e nel rispetto degli sviluppi delle denunce per diffamazione"

Critiche da più parti sul sindaco di Massa Lombarda Daniele Bassi. Il sindacato Sulpl, che si batte per la difesa della categoria della Polizia locale, manifesta la vicinanza e il supporto agli operatori della Polizia locale dell’Unione dei Comuni Bassa Romagna "a seguito delle affermazioni e dichiarazioni del sindaco, nonché vicepresidente dell’Unione con delega alla Polizia locale, comportamenti che si ripetono da tempo. Ultimamente, il lavoro svolto dagli operatori della Polizia locale ha dimostrato che tutti i cittadini sono uguali e che se a sbagliare è il sindaco, anche lui soggiace alla legge e non subisce un trattamento di favore - spiegano dal sindacato - Gli ultimi episodi raccontano che il sindaco Bassi, dopo essere stato sanzionato in occasione di un normale controllo di Polizia stradale poiché alla guida di un veicolo non indossava la cintura di sicurezza, ha scatenato le sue ire contro gli operatori stessi, prima a mezzo di una chat interna del Presidio del Comune del quale è amministratore lasciandosi andare ad affermazioni poco felici, poi anche inveendo e mettendo in difficoltà altri operatori di Polizia locale che svolgevano un normale controllo sul territorio massese nei giorni seguenti all’episodio. Il primo dei cittadini di Massa Lombarda, a nostro avviso, dovrebbe essere l’esempio di correttezza e non agire contro i propri dipendenti quando svolgono correttamente il proprio lavoro".

"E' vergognoso che un assessore alla sicurezza con le sue affermazioni voglia screditare il servizio che è organizzato da un dirigente scelto proprio dall’amministrazione che rappresenta e che svolge giornalmente, con tutte le difficoltà della situazione contingente attuale, il proprio lavoro a tutela dei cittadini e delle Istituzioni stesse - commenta il coordinatore provinciale del sindacato Sergio Menegatti - Siamo inoltre stupiti dal fatto che la Giunta dell’Unione della Bassa Romagna non abbia ancora revocato allo stesso la delega alla sicurezza che riveste. Chiediamo quindi che il sindaco Bassi faccia marcia indietro rispetto alle dichiarazioni rilasciate, altrimenti dovrebbe dimettersi visto che, se il servizio ha fallito, ha fallito anche lui che ne è l’assessore delegato. Sicuramente noi saremo a difesa della categoria e se sarà necessario porteremo anche all'attenzione del Prefetto questo fatto inconcepibile, manifestato proprio da un primo cittadino che riveste tutte queste cariche".

La replica del sindaco

“Il Sulpl continua nel tentativo fallace e strumentale di dichiarare fatti e parole, di cui sarei artefice, che però non mi sono mai stati propri - replica Bassi in una nota - Una situazione di cui sono molto dispiaciuto, ma non per la mia persona. Sono infatti convinto che la volontà di qualcuno di denigrare me e il mio ruolo di amministratore vada a inficiare soprattutto il lavoro che quotidianamente il nostro corpo unico di Polizia locale compie sul territorio, screditando in modo generalizzato le azioni che i tanti, tantissimi professionisti svolgono ogni giorno per la comunità, con fatica ed estrema responsabilità. La distanza tra chi utilizza mezzi impropri per attaccare tanto per farlo e chi opera con serietà e grande competenza, è evidente e cristallina per fortuna ai più, come evidente è il rapporto di fiducia reciproca che unisce la Polizia locale della Bassa Romagna e il sindaco delegato alla sicurezza. Per questo, come altre volte, non aggiungo nient’altro in merito a tutto questo, in attesa e nel rispetto degli sviluppi delle denunce per diffamazione, anche verso chi scrive o ha scritto sui social. Il comportamento di queste persone, chi sostiene e alimenta ciò, sarà valutato e giudicato come prevede la legge”.

"Mi meraviglia che un sindacato quale il Sulpl, che dovrebbe conoscere le dinamiche di stretta e indispensabile collaborazione e dialogo tra tutti i livelli operativi, invece di minacciare un coinvolgimento della prefettura non si sia chiesto preventivamente se la stessa non ne fosse già a conoscenza - aggiunge il sindaco - Il Prefetto della Provincia di Ravenna è da tempo informato e aggiornato sia da me che dalla Comandante della Polizia locale della Bassa Romagna Paola Neri, degli sviluppi di questa storia. Nel frattempo io, con i miei pregi e difetti, ma soprattutto per il ruolo che mi è stato conferito, continuo con passione e determinazione a svolgere dalla mattina alla sera, tutti i giorni, l’impegno istituzionale che mi compete, a sostegno dei problemi, delle esigenze, delle necessità dei miei concittadini, delle famiglie e delle imprese del nostro territorio, al meglio delle mie capacità”.

La Lega

La richiesta di rinuncia alle deleghe arriva anche dal gruppo consiliare della Lega in Unione: "Era partita come una banale multa per una leggerezza, che poteva fare sorridere per il personaggio coinvolto, ma ciò che ha scatenato nel sindaco Bassi è fatto molto grave. La giustizia farà sicuramente il suo corso, i fatti successi e le parole scritte sono state così pesanti che non possono cadere nel vuoto - commenta il capogruppo Lega Enrico Zini - Giusto lo scorso consiglio dell’Unione proprio Bassi ci ha ricordato come il cammino intrapreso dall’Unione della Bassa Romagna fosse rivolto alla cultura della sicurezza, con tanto di reprimenda quando gli si ricordava che purtroppo, nei fatti, la Bassa Romagna è ancora sotto scacco dei criminali e che gli investimenti, invece che andare nella formazione degli agenti di Polizia municipale, vanno invece in autovelox. Tante belle parole: peccato che, di nuovo, i fatti smentiscano le persone. E proprio Bassi, che tiene inopportune e non richieste lectiones magistrales, tratti il presidio di Polizia municipale di Massa Lombarda come una sua proprietà ricorrendo al fortunatamente ormai desueto "lei non sa chi sono io" dei film polizieschi anni 70. Alla luce di questi fatti è caduto il minimo spiraglio di fiducia nel sindaco Bassi e nel suo operato. Non chiediamo solo le sue scuse, ma un passo indietro e la rinuncia alle deleghe".

“Un atto gravissimo su cui serve fare in fretta la massima chiarezza riconoscendo la ragione e il torto che vede coinvolto il primo cittadino e il sospetto di abuso di potere - aggiunge il consigliere regionale della Lega Andrea Liverani - E’ grave che il caso, che risale a luglio scorso, sia rimasto finora in sordina, sotto il peso imbarazzante di alcuni messaggi pericolosamente intimidatori che lo stesso sindaco ha affidato ai social, messaggi che mettono in dubbio l’operato degli stessi agenti della Polizia municipale annunciando non ben precisate azioni nei confronti degli agenti rei di aver fatto solo il loro dovere”. Il consigliere regionale della Lega chiede conto della multa, "che il sindaco ha detto pubblicamente di voler pagare, e degli eventuali sviluppi della vicenda che denota una gestione eccessivamente personale dei rapporti tra amministratori e dipendenti pubblici".

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