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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Sos Donna, nel 2017 il Centro antiviolenza ha accolto 202 donne

Dal 2010 Sos Donna gestisce alcune case rifugio a indirizzo segreto destinate a donne e ai loro figli in condizioni di grave emergenza e pericolo di vita

Nell’ultimo meeting dell’anno, la tradizionale festa degli auguri, il Panathlon Club Faenza presieduto da Mauro Benericetti ha consegnato a Valentina Montuschi, psicologa e psicoterapeuta e altre rappresentanti dell’associazione faentina “Sos Donna” una somma di denaro, 770 euro, ricavata da un recente torneo di burraco , che sarà destinata a sostenere iniziative umanitarie dell’associazione che da più di 23 anni si occupa di fornire un servizio di prima accoglienza a donne vittime di violenza o in temporanea difficoltà.

Il Centro antiviolenza Sos Donna, nato a Faenza l’8 marzo 1994, sostiene le donne nei percorsi di uscita dalla violenza e ripresa dell’autonomia attraverso progetti individualizzati comprendenti veri servizi e attività (orientamento e accompagnamento al lavoro, sportello legale, sostegno psicologico, reperibilità 24 ore su 24 per Forze dell’ordine e Pronto Soccorso). Dal 2010 Sos Donna, che conta sull’attività di otto operatrici e 20 volontarie, gestisce alcune case rifugio a indirizzo segreto destinate a donne e ai loro figli in condizioni di grave emergenza e pericolo di vita. Sono 202 le donne che si sono rivolte al Centro nel 2017.

Dal 2000 l’Associazione Sos Donna gestisce il Servizio Comunale Fe.n.ice (Female Network Service), Centro di ascolto e prima accoglienza per le donne in stato di disagio e maltrattate, voluto dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Faenza. Il progetto ha ottenuto riconoscimenti a livello nazionale per la validità di impostazione nell’affrontare la risoluzione del problema specifico. L’impostazione adottata, infatti, supera il concetto di centro antiviolenza in senso stretto per aprirsi a una concezione più ampia che vede l’accompagnamento della donna in stato di disagio nei vari momenti di approccio e risoluzione della problematica fino ad arrivare al sostegno, anche economico per la costruzione di nuovi percorsi di vita e lavorativi.

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