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Cronaca Riolo Terme

Sos Donna, da ottobre un nuovo punto di ascolto a Riolo Terme

"Esperienze analoghe in altri territori – conclude la presidente - ci mostrano come un punto di presidio in più possa fare emergere il sommerso del fenomeno della violenza di genere"

Arriva anche a Riolo Terme la possibilità di ricevere ascolto, accoglienza e consulenza per le donne vittime di violenza di genere: da mercoledì 7 ottobre, infatti l’associazione faentina Sos Donna, attiva da 21 anni nel territorio faentino, dà vita ad un punto di ascolto nella cittadina termale delle colline faentine, in virtù di una convenzione, siglata ad agosto 2015, che sancisce, in via sperimentale per un anno, la collaborazione tra il Comune riolese e l'associazione faentina.

Ogni mercoledì dalle 14 alle 17 i locali al piano terra di via Aldo Moro 2 a Riolo Terme (presso la sede municipale) ospiteranno operatrici e volontarie del centro antiviolenza faentino. Negli stessi orari, sarà attiva la linea telefonica 0546 77410. “Per il nostro secondo punto di ascolto nel comprensorio faentino – spiega la presidente Antonella Oriani - abbiamo pensato a Riolo Terme perché, negli anni, sono le donne di quella vallata che ci hanno manifestato maggiori difficoltà nel raggiungere la nostra sede in centro storico a Faenza, non potendo contare sul treno per spostarsi. L'amministrazione comunale di Riolo Terme ha subito raccolto la nostra istanza mettendoci a disposizione un locale a pianterreno della residenza municipale, affinché le donne che abitano nella vallata che va da Casola Valsenio alla via Emilia abbiano un luogo dove poter raccontare la situazione che stanno vivendo”.

Le donne che si rivolgeranno al punto di ascolto potranno così accedere ai servizi offerti gratuitamente dal centro: prima accoglienza telefonica o vis a vis, colloqui preliminari per individuare i bisogni e fornire le prime informazioni utili, percorsi personalizzati per  rafforzare la fiducia nelle proprie capacità e risorse e supportare verso un percorso di autonomia, prima consulenza legale attraverso lo Sportello legale e prima consulenza psicologica, informazioni sulla tutela dei diritti delle donne vittime di violenze psicologiche, fisiche ed economiche in ambito familiare e non,  nonché di molestie sessuali e stalking, accompagnamento al lavoro attraverso lo Sportello di orientamento e accompagnamento al lavoro, ospitalità in Case rifugio ad indirizzo segreto, in Casa di Emergenza H24, in Casa per l'autonomia. “Esperienze analoghe in altri territori – conclude la presidente - ci mostrano come un punto di presidio in più possa fare emergere il sommerso del fenomeno della violenza di genere, la prossimità geografica gioca un ruolo importante nella decisione della donna di rivolgersi a un centro: operiamo quindi anche nell'ottica della limitazione del danno”. 
 

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