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Cronaca Riolo Terme

Ritorna l'eroina nelle siringhe: tossicodipendente si era creato un giro di spaccio

I carabinieri di Riolo Terme stavano monitorando da tempo i movimenti di un 41enne orbitante intorno agli ambienti legati allo spaccio ed al consumo di droghe, ipotizzando che si fosse creato un proprio "giro" tra gli assuntori di eroina

I carabinieri di Riolo Terme stavano monitorando da tempo i movimenti di un 41enne orbitante intorno agli ambienti legati allo spaccio ed al consumo di droghe, ipotizzando che si fosse creato un proprio “giro” tra gli assuntori di eroina della zona. Alla fine lo hanno arrestato alla stazione di Castel Bolognese di ritorno da Bologna con il treno: aveva dodici dosi di eroina nascoste negli slip.

L’indagine dei militari dell’Arma ha preso spunto a seguito del recente rinvenimento, vicino alcune panchine nel centro di Riolo, di alcune siringhe usate che avevano subito fatto pensare alla droga “piaga” degli anni '80: l’eroina. La successiva attività info-investigativa dei carabinieri ha consentito di ricondurre i sospetti su un 41enne del luogo, in passato già coinvolto in indagini per droga legate proprio all’eroina, pertanto sono cominciati i pedinamenti e gli appostamenti che hanno consentito in breve tempo di documentare i suoi frequenti viaggi a Bologna in treno, in particolare dei viaggi di andata e ritorno nell’arco di poche ore.

Giovedì mattina è stato organizzato il servizio teso a “chiarire” le ragioni di quei viaggi in treno: un carabiniere in abiti borghesi si è mischiato ai passeggeri in attesa alla stazione ferroviaria di Castel Bolognese e circa alle 140, dopo l’arrivo di un treno regionale da Bologna, ha riconosciuto tra la folla il 41enne riolese che si aggirava con atteggiamento circospetto. A quel punto, con l’ausilio di alcuni colleghi appostati nelle vicinanze, è stato fermato e perquisito. Aveva una siringa già pronta all'uso nascosta in una scarpa ma soprattutto aveva negli slip una bustina contenente 12 microdosi di eroina del peso di 0,3 grammi ciascuna, la "classica" dose da siringa. In una tasca aveva anche una boccetta simile a quelle comunemente utilizzate dai sert per distribuire il metadone, contenente una sostanza liquida che sarà analizzata in laboratorio. I carabinieri durante la perquisizione a casa sua, hanno trovato numerosi ritagli circolari di cellophane sicuramente destinati ad avvolgere la droga, ulteriore prova contro di lui.

Con l’avallo del pubblico ministero Marilù Gattelli della Procura della repubblica di Ravenna, l'uomoè stato arrestato in flagranza con l’accusa di detenzione illegale di stupefacenti ai fini di spaccio. Venerdì mattina durante l’udienza di convalida dinanzi al giudice Corrado sShiaretti, l’arrestato ha dichiarato che quelle dosi erano destinate ad esclusivo uso personale, tuttavia la sua versione non ha convinto: infatti dopo la convalida è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Riolo, fino al processo rinviato al 2 luglio per richiesta dei termini di difesa.

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