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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

A 17 anni spaccia, minaccia e diventa usuraio tramite Whatsapp e Facebook

Il minore era capace di prestare somme di denaro per poi chiederne la restituzione entro il 3° o 4° giorno di distanza a condizioni usuraie

I Carabinieri di Ravenna hanno dato esecuzione alla misura cautelare personale del collocamento in comunità emessa dal Tribunale per i minorenni dell’Emilia Romagna, a carico di un 17enne ravennate per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente, minacce, estorsione, atti persecutori ed usura. I militari hanno appurato sin dal maggio scorso l’attività svolta da vari soggetti, anche minorenni (35 i giovani identificati e segnalati a vario titolo alla Procura per i minorenni), in capo ai quali si sono concentrati i successivi approfondimenti investigativi, sotto lo stretto coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna.

PRESO, MA NON CAPISCE LA LEZIONE - Il 17enne, a dispetto della giovanissima età, ha messo in atto una sistematica attività di spaccio nei confronti di altri minori. Le indagini dei Carabinieri di Marina di Ravenna, hanno messo alla luce non solo una serie di numerose cessioni di marjiuana, ma anche altri gravissimi episodi di cui si è reso protagonista il ragazzo. Lo stesso, una volta scoperto a seguito di numerosi interrogatori, non ha minimamente pensato a ravvedersi e, anzi,  ha scatenato una vera e propria rappresaglia ritorsiva e vendicativa nei confronti di colui che ha ritenuto essere il principale responsabile del suo coinvolgimento nelle indagini.

MINACCE - Ecco dunque che con un serie di minacce portate di fronte ad alcuni minorenni, anche  tenendo in mano un taglierino, avrebbe inviato un esplicito messaggio al reale destinatario, ai cui genitori avrebbe anche chiesto, a titolo di indebito risarcimento, la somma di 1500 euro per sostenere le spese legali a cui era stato costretto, per difendersi dalle dichiarazioni del loro figlio. Tale evento ha scatenato nel destinatario delle minacce un perdurante e grave stato d’ansia e di paura, esteso ovviamente anche ai genitori del minore, tale da ingenerare un fondato timore per la propria incolumità personale.

WHATSAPP E FACEBOOK - Le migliaia di messaggi analizzati dai militari della Stazione di Marina di Ravenna, ed inviati tramite Whatsapp e Facebook, hanno anche evidenziato che il minore, tra l’altro, si è dimostrato capace di prestare somme di denaro per poi chiederne la restituzione entro il 3° o 4° giorno di distanza a condizioni usuraie (prestava 50 euro, ne richiedeva 140). Gli scambi di sostanze stupefacenti, che hanno coinvolto decine di minori, avevano luogo fuori dagli istituti scolastici, ma anche all’interno dei più blasonati bar del centro storico di Ravenna. Le risultanze investigative (conclusesi anche con la segnalazione amministrativa per uso di stupefacenti di circa 70 minori) e la palesata pericolosità dell’indagato, sono alla base dell’emissione dell’odierna misura cautelare personale del collocamento in comunità, che la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna, ha richiesto sulla scorta delle indagini condotte per mesi dai Carabinieri della più nota località balneare del litorale ravennate.

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