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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tunisino morto in sparatoria, il connazionale resta in carcere

Alì Ouertatteni, il tunisino 34enne arrestato la notte di Pasqua dopo la sanguinosa sparatoria a Ravenna, resta in carcere. Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari

Il giudice per le indagini preliminari di Ravenna, Piervittorio Farinella, ha stabilito che Alì Ouertatteni, il tunisino 34enne arrestato la notte di Pasqua a Ravenna per tentato omicidio, danneggiamenti e resistenza alla fine di un inseguimento con i carabinieri culminato in una sparatoria che è costata la vita al connazionale Hamdi Ben Hassen, 27 anni, alla guida dell'auto in fuga (un'Audi A3), deve restare in carcere.

Per l'accusa Ouertatteni è l'uomo che, mostrando ai militari una scacciacani, ne ha provocato la reazione. Secondo il giudice, sia lui che l'ultimo dei tre tunisini sull'auto - Samir Sahnoun, 25 anni - hanno mentito nella loro ricostruzione dell'accaduto anche a causa del fatto che erano ubriachi (con tassi di alcol nel sangue rispettivamente di 1,7 e 1,3 grammi per litro) e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, per la precisione di cannabonoidi.

E' stata invece ritenuta attendibile e convergente la versione fornita dalle forze dell'ordine (carabinieri e polizia subito giunta sul posto) anche in merito al sequestro delle due scacciacani. La difesa - rappresentata dagli avvocati Francesco Furnari e Cristina Beghi - si è riservata la possibilità di ricorrere. Per quanto riguarda il 25enne, che viaggiava sui sedili posteriori e che era stato liberato già lunedì con un decreto del pm Cristina D'Aniello, titolare del fascicolo, per via del suo ruolo giudicato marginale, l'udienza di convalida è stata fissata per metà giugno.

Giovedì sarà svolta l'autopsia. I due carabinieri - un appuntato e un appuntato scelto di 35 e 40 anni,originari della provincia di Roma ma in servizio al Radiomobile di Ravenna e ora difesi dall'avvocato Giovanni Scudellari - sono stati avvisati come atto dovuto per l'ipotesi di omicidio colposo.

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