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Cronaca

Ha in mano 50 euro falsi, ma non lo sa: paga in buonafede e finisce denunciato

Non è escluso infatti che attraverso l’analisi delle modalità di contraffazione, si possa risalire sino al produttore delle banconote false

Ha tirato fuori dal portafogli 50 euro per pagare il parcheggio. Ma non sapeva che quella banconota era contraffatta. La collaborazione con gli investigatori non è servita per evitargli la denuncia. Il protagonista suo malgrado della vicenda è stato infatti denunciato a piede libero dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile per spendita di banconote false in buonafede. Si tratta, spiegano dall'Arma, "di una circostanza dovuta, che tiene ovviamente conto della condotta apparentemente collaborativa e sincera dell’indagato".

L'episodio si è consumato in un parcheggio del centro storico di Ravenna: a chiedere l'intervento del 112 è stata la responsabile dell’area adibita a parcheggio, la quale poco prima aveva ricevuto come pagamento una banconota falsa da 50 euro.I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno incontrato la richiedente, che ha consegnato la banconota, risultata alla verifica effettuata con una comune macchinetta che solitamente si utilizza negli esercizi commerciali per verificare la bontà del denaro.

La donna è stata in grado anche di indicare ai Carabinieri il ragazzo che avevano provveduto poco prima a pagare con i soldi falsi, in quanto ancora vicino al veicolo. È stato così identificati il ragazzo, originario del ravennate, che ha riferito ai militari di non essere a conoscenza del fatto che le banconote fossero false e che le aveva ricevute la sera prima, in un noto locale di Marina di Ravenna, come resto per il prezzo di un aperitivo. Ha aggiunto inoltre che non si era reso conto di nulla, in quanto a suo dire, la banconota era del tutto simile ad una originale. Solo per tale motivazione avrebbe speso quel denaro.

I Carabinieri, che hanno effettuato gli accertamenti del caso sul ragazzo, hanno ritenuto verosimile la versione da lui fornita, procedendo al sequestro della banconota contraffatta. Cio malgrado il giovane è stato denunciato per spendita di banconote false in buonafede; una circostanza dovuta, che tiene ovviamente conto della condotta apparentemente collaborativa e sincera dell’indagato. Il contante sequestrato è stato inviato alla Banca d’Italia per tutti gli accertamenti del caso. Non è escluso infatti che attraverso l’analisi delle modalità di contraffazione, si possa risalire sino al produttore delle banconote false.  

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