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Cronaca

Meteo, la genesi del temporale con raffiche fino a 100 km/h: la spiegazione

In pianura le forti raffiche del nucleo temporalesco (downbrust) hanno raggiunto punte di 100 chilometri orari, con danni evidenti in città

Era stato ampiamente annunciato nei giorni scorsi e puntalmente si presentato all'appuntamento. Il maltempo ha colpito duramente il ravennate, con grandine, raffiche di vento e persino fenomeni vorticosi. In pianura le forti raffiche del nucleo temporalesco (downbrust) hanno raggiunto punte di 100 chilometri orari, con danni evidenti in città. Su tutto il territorio sono caduti tra i 10 ed i 50 millimetri di precipitazione. Maggiormente colpito il capoluogo bizantino, ma anche su Faenza, gran parte della Bassa Romagna e il brisighellese la fase perturbata ha picchiato duro. Il temporale è stato accompagnato a macchia di leopardo da grandine, con chicchi dalle dimensioni di noci. Ad alimentare la genesi temporalesca l'imponente contrasto fra l'aria fresca convogliata dalla depressione anglo-francese e l'aria particolarmente richiamata dal Sahara verso il Sud Italia.

LA STRUTTURA TEMPORALESCA - Quello di mercoledì è stato quello che in meteorologia viene definito un "Quasi Linear Convective System", sistemi multicellulari disposti in linea. Spiega il tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo, Pierluigi Randi, attraverso la propria pagina Facebook: "Sono proprio loro che sovente originano il fenomeno del downburst, ovvero violente raffiche di vento (lineari) che si associano alla "cascata" di pioggia e/o grandine in compagnia di aria più fredda e densa trascinata "a valanga" verso il suolo dal cuore delle celle convettive. Ecco allora i 70 e passa km/h di raffica sul ravennate con i picchi di oltre 100 km/h nel capoluogo. Inoltre la raffica di downburst ha una elevata componente diretta dall'alto verso il basso, per cui "schiaccia" favorendo rottura o spaccatura di rami". Quindi un dettaglio sul temporale che ha infierito su Ravenna: "Si tratta di una struttura partita come una normale cella temporalesca, tuttavia è andata incattivendosi alcuni km ad ovest del capoluogo. Quella zona era stata risparmiata dal primo passaggio temporalesco (tra le 13 e le 14), per cui mancando il naturale raffreddamento post-temporale, la cella ha "risucchiato" davanti a sè aria ben più calda ed umida ancora presente il loco (in parte affluita anche dal mare) rispetto alle zone che avevano già visto la prima passata (lughese). E rapidamente è diventata severa".

Per illustrare il fenomeno dal punto di vista meteorologico avvenuto sul Ravennate è stata utilizzata in precedenza una fotografia che ci è stata inviata poi risultata falsa, inserita in un set di foto reali e locali, tra cui appunto quella sottostante. Uno scherzo di cattivo gusto in cui siamo caduti vittima pure noi. Ce ne scusiamo coi lettori.

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