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Cronaca

Sport e zona rossa, la Uisp: "Il nostro campo da gioco è quello della massima responsabilità"

La Uisp invita ad assumere comportamenti di massima responsabilità, sospendendo le attività di allenamento ad eccezione delle attività individuali all’aperto, non di contatto e nel rispetto dei protocolli

"Il nostro campo di gioco è quello della massima responsabilità". La Uisp Comitato Territoriale Ravenna-Lugo Aps esprime la posizione di Uisp Emilia Romagna in merito alle "necessarie restrizioni imposte dalla pandemia e alle vivaci, ma inconcludenti polemiche sulle interpretazioni relative a dpcm e ordinanze in materia di attività sportive, in particolare inerenti gli eventi e allenamenti nelle zone rosse".

"In queste settimane di confronto, tutti gli amministratori pubblici a tutti i livelli, dal piccolo Comune alla Regione, ci hanno manifestato senza equivoci la volontà politica di sospendere tutte le attività sportive ad eccezione delle competizioni di altissimo livello, riguardanti atleti riconducibili o equiparabili a professionisti - spiega il presidente Gabriele Tagliati - In questa fase di emergenza sanitaria acuta, quand’anche questa scelta non fosse unanime nei vari livelli territoriali, non è immaginabile, oggi, l’eventualità di mettere in discussione una volontà così esplicita".

In Emilia Romagna la Uisp invita i propri associati e tutte le società sportive affiliate ad assumere comportamenti di massima responsabilità, sospendendo le attività di allenamento ad eccezione delle attività individuali all’aperto, non di contatto e nel rispetto dei protocolli; chiede inoltre agli altri enti di promozione sportiva della Regione di assumere la medesima posizione di responsabilità in questa fase drammatica.

"Allo stesso tempo chiediamo a tutte le federazioni sportive nazionali di dimostrare maggiore responsabilità, collaborando nella definizione senza equivoci di un confine inoppugnabile nell’individuazione delle attività di altissimo livello riguardante società o atleti riconducibili o equiparabili al professionismo coerente con le richieste degli amministratori pubblici del territorio, deliberando di conseguenza la sospensione di tutti gli altri livelli di attività - continua Tagliati - Il Coni, le istituzioni e le autorità pubbliche, diversamente da quanto fatto sino ad ora, devono intervenire (ognuno secondo i propri ambiti) con disposizioni eque, trasparenti e non equivocabili, e devono senza ulteriori indugi stigmatizzare, attivare meccanismi di controllo e sanzionare comportamenti non conformi alle disposizioni. È urgente e indispensabile che tutto il mondo sportivo si dimostri unito e credibile, dimostrando la massima responsabilità nel contrasto alla pandemia. Disquisire su cavilli interpretativi delle ordinanze ci distrae dalle questioni più urgenti e centrali: da una lato la necessità urgente di forme adeguate di ristoro per i gestori degli impianti sportivi, per lavoratori e collaboratori sportivi, per le società e le associazioni sportive di base, dall’altro la richiesta esplicita di collocare il percorso di riforma dell’ordinamento sportivo all’altezza della sfida della ricostruzione che ci attende negli anni a venire".

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