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Cronaca

Slitta al 30 maggio lo sfratto della famiglia di Stefano Tassinari

Sfratto rinviato per la famiglia di Stefano Tassinari, il 47enne che vive insieme alla madre di 79 anni, la sorella disabile e la nonna centenaria

Sfratto rinviato per la famiglia di Stefano Tassinari, il 47enne che vive insieme alla madre di 79 anni, la sorella disabile e la nonna centenaria in un'abitazione pignorata da Equitalia. A causa del ponte del Primo maggio, infatti dall'ospedale 'Santa Maria delle Croci'' di Ravenna non sono stati in grado di inviare il personale necessario per visitare la disabile e l'anziana. L'ufficiale giudiziario, scortato dagli agenti della Digos, ha disposto lo sfratto al 30 maggio.

Tassinari aveva già spiegato a RavennaToday di esser determinato a non mollare finchè lo Stato non gli renderà “i soldi che mi deve. Da debitore sono diventato creditore. La mia casa è stata venduta per meno della metà del suo valore, quindi io chiedo solo i miei soldi, circa 180mila euro. Se non ci saranno novità io non uscirò da qui”.

La vicenda di Stefano Tassinari, sfratto rinviato (foto Argnani)

E' tornato nella casa della famiglia, dopo avere perso il lavoro ed essersi separato dalla moglie. “Io non voglio un euro in più di quello che mi spetta, non voglio fare tragedie. Non ho paura di nessuno perchè non ho più niente da perdere. Per pagare i debiti non mi è stato nemmeno dato il tempo di vendere questa casa, in due mesi è arrivata la notifica della vendita della casa. Ma io non ne sapevo nulla, perchè fu data in mano a mio padre, nel gennaio del 2013, quando era già malato terminale".

"E' morto lo scorso maggio – racconta Tassinari – io non sapevo nulla, a comunicarmi che la casa era stata venduta all'asta è stata una telefonata, proprio di chi l'aveva comprata, a giugno del 2013. A settembre lo sfratto”. Da quel giorno il rifiuto ad andarsene dalla casa che suo padre aveva costruito: “Io chiedo solo quello che mi spetta. Non me ne vado senza i soldi che devo avere, e che mi permetteranno di comprare una casa per me e la mia famiglia, mancherei di rispetto a mio padre se mi comportassi diversamente”.

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