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Cronaca

Steward in ospedale, i sindacati: "Rottura del tavolo di trattativa". Ora è stato di agitazione

E' rottura sulla vicenda, che si trascina da tempo, degli steward impegnati negli ingressi degli ospedali, per assicurare il rispetto delle normative anti-Covid

Fumata nera. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil annunciano la rottura del tavolo di trattativa, inerente alla condizione economica dei lavoratori addetti al servizio di stewards, in appalto, dal mese di dicembre scorso, negli ospedali e le strutture sanitarie dell’Ausl Romagna. "Il confronto, svolto con le aziende aggiudicatarie del servizio si era attivato da subito, a fronte dell’applicazione di tariffe contrattuali ritenute non adeguate dalle organizzazioni sindacali e che avevano comportato di fatto un peggioramento delle condizioni economiche dei lavoratori già presenti, rispetto al precedente affidamento in appalto e reputate per tutti non dignitose per il lavoro svolto", affermano Mirela Koroveshi (Filcams Cgil Forlì), Gianluca Bagnolini (Fisascat Cisl Romagna), e Cataldo Giammella e Anna Lisa Pantera (Uiltucs Uil Forlì,Cesena Ravenna e Rimini)

"Riteniamo che la mancata definizione di un accordo positivo per i lavoratori sia un fatto estremamente grave - continuano i sindacalisti -. Nel corso dei  precedenti incontri, le organizzazioni sindacali erano riuscite a raggiungere passi in avanti  riguardo al giusto inquadramento professionale delle  lavoratrici e dei lavoratori coinvolti in particolare a seguito dell’importante confronto e sollecitazione prodotta nei confronti dell’AuslRomagna. Tale confronto ha portato quest’ultima a determinare una delibera nel merito, che prevede il riconoscimento, a decorrere dal 15 gennaio, del livello di inquadramento superiore e di un importo pari a € 1,8335 all’ora, con la condizione che le aziende riversino integralmente l’importo, decurtato dei contributi previdenziali a carico delle aziende, ai lavoratori, quale  retribuzione aggiuntiva da integrarsi in busta paga con la voce di “Superminimo”". 

I sindacalisti ritengono" inaccettabile" e "del tutto insensate" "le proposte poste sul tavolo dalle aziende che svolgono il servizio, in quanto non conformi alle nostre richieste e ai dettami della delibera dell’Ausl, anche in virtù della non accettazione della disponibilità sindacale ad una mediazione, che potesse soddisfare le esigenze dei lavoratori e rispettare la delibera. Le aziende, rigettando ogni mediazione, hanno prodotto la rottura del tavolo, rendendosi non disponibili nel convergere ad una  giusta risoluzione della vertenza".

Concludono: "La rottura della trattativa comporta la decisione delle organizzazioni sindacali di dichiarare  lo stato di agitazione per tutto l’appalto Ausl della Romagna. Nei prossimi giorni saranno indette assemblee sindacali con i dipendenti per decidere le iniziative sindacali più opportune da adottare non escludendo iniziative di mobilitazione da mettere in campo nell’immediato".

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