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Stoccaggio gas, l'Unione dei Comuni: "No all'impianto senza le dovute garanzie"

Il Consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha preso posizione sul progetto Stogit di stoccaggio gas ad Alfonsine, in occasione della seduta pubblica a Consigli riuniti dei nove Comuni dell’Unione tenutasi martedì sera al Carmine di Lugo

Il Consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha preso posizione sul progetto Stogit di stoccaggio gas ad Alfonsine, in occasione della seduta pubblica a Consigli riuniti dei nove Comuni dell’Unione tenutasi martedì sera al Carmine di Lugo. “Noi amministratori siamo con i cittadini e ci opporremo al progetto se non avremo garanzie per quanto riguarda la salute, la sicurezza e l’ambiente - ha dichiarato il presidente dell’Unione Raffaele Cortesi -. Questi tre aspetti sono imprescindibili e non barattabili con compensazioni economiche”.

Come sottolineato nel verbale del Consiglio dell’Unione approvato all’unanimità il 25 settembre scorso, “una corretta e sostenibile politica energetica capace di guardare al futuro” non può che “poggiarsi sullo sviluppo delle fonti rinnovabili”; assunto, allo stesso tempo, “che per un periodo medio lungo, il nostro sistema non potrà che avvalersi di un mix diversificato di fonti energetiche”. Alla luce di questo, gli amministratori chiedono anzitutto a Governo, Regione e Stogit l’effettiva necessità di questo impianto, ovvero una più chiara rendicontazione del suo valore strategico dal punto di vista energetico, sulla base delle nuove politiche nazionali in materia.

Le garanzie chieste riguardano principalmente l’impatto sul sottosuolo (subsidenza, microsismicità, sicurezza in caso di sisma), l’impatto di gestione del cantiere (rumori, polvere e viabilità), l’impatto delle emissioni in atmosfera (impianto a regime di 67 MW, tema particolarmente delicato per la pianura padana), quello paesaggistico, il valore del territorio e gli indennizzi per danni.

Alla seduta di martedì erano presenti l’ingegnere Marcello Strada, della direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche del Ministero dello Sviluppo economico, che ha illustrato l’iter autorizzativo del progetto del campo di stoccaggio gas sul territorio dei Comuni di Lugo e Alfonsine; Monica Marchi del Servizio VIPSA (Valutazione impatto e promozione sostenibilità ambientale) della Regione Emilia Romagna; per Stogit erano invece presenti il tecnico ambientale Stefano Bonetti, il responsabile gestione impianti Nicola Molica e il dirigente Enrico Cairo.

IL PROGETTO DI STOCCAGGIO PROPOSTO DA STOGIT - Il progetto, nel suo complesso, prevede la realizzazione di una nuova Centrale di trattamento e compressione del gas, la quale sarà distinta in due fasi totalmente indipendenti l’una dall’altra e con esercizio non contemporaneo. La “Fase 1”, relativa all’impianto di potenzialità ridotta, finalizzato a ottenere le necessarie informazioni al fine di ottimizzare l’impianto definitivo e la “Fase 2”, relativa all’impianto completo.

Il progetto prevede la messa in esercizio di un pozzo esistente e la perforazione di 19 nuovi pozzi di stoccaggio, ubicati in quattro diverse “Aree Cluster”; la realizzazione di un sistema di condotte di collegamento dei pozzi alla Centrale; la conversione di 4 pozzi esistenti in pozzi di monitoraggio e la chiusura mineraria di 7 pozzi. Nella concessione di Alfonsine stoccaggio sono attualmente presenti 12 pozzi, di cui 10 perforati negli anni 1953-1962 da Eni (Alfonsine 1-2-6-9-12-13-15-18-26-29), uno (Valledane 1) perforato nel 1986 e, infine, il pozzo Alfonsine 33 perforato nel 1995.

Il servizio di stoccaggio si caratterizzerà in genere in due fasi che si alterneranno durante un anno di esercizio: una fase di iniezione, generalmente concentrata nel periodo primavera-estate, durante la quale il gas naturale proveniente dalla Rete nazionale di trasporto viene stoccato all’interno del giacimento nei pozzi di stoccaggio; una fase di erogazione e trattamento, generalmente concentrata nel periodo autunno-inverno, durante la quale il gas naturale viene erogato, trattato e riconsegnato alla Rete nazionale di trasporto. La centrale di stoccaggio gas in progetto si estenderà su di una superficie di circa 3,3 ettari per la “Fase 1”, e di circa 11 ettari per la “Fase 2”. Ciascuna area di impianto è a sua volta costituita da area impianti, area fabbricati, strade e pavimentazioni.

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