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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Stop alle bombe sui civili, la Romagna faentina aderisce alla campagna: "Un'iniziativa di civiltà"

Il presidente dell’Unione Massimo Isola: "L’immagine di quel padre mutilato che gioca con il figlio senza arti inferiori e superiori ci ha ricordato la drammaticità degli effetti dei conflitti sulla popolazione civile"

Anche i comuni dell’Unione della Romagna faentina aderiscono all’iniziativa ‘Stop alle bombe sui civili’, iniziativa promossa dall’ANVCG, l’associazione nazionale vittime civili di guerra. Nel mondo, attualmente, sono in atto decine di conflitti armati e di guerre, dichiarate e non, la cui violenza sempre più si abbatte sulla popolazione civile, causando morti, invalidità e distruzione, oltre che la sistematica violazione dei diritti umani fondamentali. Decine di migliaia le persone che ogni anno perdono la vita o rimangono mutilate. Larga parte delle vittime sono civili, il target principale della violenza dei conflitti armati, con una proporzione che attualmente si aggira intorno l’80%, secondo i report di associazioni che monitorano le conseguenze dei conflitti.

Molte organizzazioni hanno dato vita a una rete internazionale, la INEV, International network on explosive weapons, che ha lanciato la campagna ‘Stop bombing town and cities’ per tentare di ridurre le sofferenze prodotte dai bombardamenti sui centri abitati. L’associazione Vittime civili di guerra che tra l’altro promuove il rispetto dei diritti umani delle popolazioni civili in conseguenza di guerre e conflitti armati, ha aderito a questa campagna e la sta promuovendo in Italia con lo slogan ‘Stop alle bombe sui civili’.

“Il dramma di quelli che minimizzando vengono definiti ‘danni collaterali’ nel corso dei conflitti, guerre civili e atti terroristici -spiega il presidente dell’Unione Massimo Isola- è uno degli aspetti meno noti e forse meno riportati dai media. Al centro c’è sempre la persona, donne, uomini e bambini che, pur non partecipando attivamente a eventuali scontri, rimangono vittime della ferocia di altri. In questi casi c’è chi perde la vita e chi invece rimane segnato per sempre. Proprio in questi giorni l’immagine di quel padre mutilato che si regge su una stampella e gioca con il figlio nato senza arti inferiori e superiori per una malformazione causata dall'assunzione di farmaci dalla madre colpita durante la guerra dal gas nervino in Siria, laddove ce ne fosse stato bisogno, ci ha ricordato la drammaticità degli effetti dei conflitti sulla popolazione civile, non direttamente coinvolta in guerre di potere ma, poi sono quelli che subiscono le conseguenze più pesanti. Senza dimenticare poi che i luoghi, strutture sanitarie o servizi logistici indispensabili alla popolazione, colpiti da bombardamenti o al centro di conflitti, rimangono inutilizzabili per anni prima di essere bonificati e ricostruiti. In ultimo non si può non pensare alle conseguenze indirette dei conflitti in determinate zone del pianeta che spingono le popolazioni ad abbandonare i loro paesi alla ricerca di luoghi dove poter vivere in pace. È per questo che con forza e convinzione, come Unione dei comuni, aderiamo a questa importantissima iniziativa di civiltà”. 

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