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Cronaca

Trans a Lido di Classe e Lido di Savio, la Squadra Mobile stronca giro di prostituzione

Stroncato dagli agenti della Squadra Mobile e dell'Ufficio Immigrazione di Ravenna un giro di prostituzione di transessuale brasiliani tra Lido di Classe e Lido di Savio

Stroncato dagli agenti della Squadra Mobile e dell'Ufficio Immigrazione di Ravenna un giro di prostituzione di transessuale brasiliani tra Lido di Classe e Lido di Savio. Al termine di una serie di perquisizioni che sono state eseguite nella giornata di mercoledì, sono stati indagati a piede libero quattro brasiliani e due italiani. In un'abitazione di uno degli indagati, un brasiliano di 51 anni, erano presenti cinque connazionali non in regola col permesso di soggiorno.

Sono due i filoni d'indagine, coordinati dal pm Isabella Cavallari, avviati nel 2010 in seguito alla denuncia di due transessuali che si prostituivano lungo la Statale 16 Adriatica tra Ravenna e Cervia, che avevano evidenziato un quadro di sfruttamento e degrado. Il contesto è quello noto e più volte segnalato dai residenti e dai comitati di cittadini che, parallelamente alle indagini, hanno manifestato più volte la loro preoccupazione e contrarietà verso il fenomeno presente sul territorio.

Trans, stroncato giro di prostituzione (Rafotocronaca)

Mesi di indagini, soprattutto durante le ore serali e notturne, per dimostrare che dietro la prostituzione dei cittadini brasiliani transessuali vi era una gestione da parte di loro connazionali che offrivano appartamenti e indicavano aree ove prostituirsi. Il prezzo da pagare per entrare nel giro si aggirava intorno agli 11mila euro che, in certi casi e col passare del tempo, lievitava sino a 17.000 euro.

La restituzione della somma da parte dei nuovi arrivati avveniva a rate e con i proventi delle prestazioni sessuali che offrivano sia in appartamento sia su strada, toccando diverse località: dalla statale adriatica a Lido di Classe, a Lido di Savio e Cervia. Per potersi garantire un “posto sicuro” da clandestini, una volta giunti in Italia, il costo aumentava: erano previste altre somme da pagare, dai 20 ai 50 euro per l’alloggio e, per alcuni, fino a 100 euro a settimana per il vitto.

Secondo quanto appurato dagli inquirenti, il 51enne era al centro di un giro di giovani che si prostituivano dietro un compenso medio di circa 50 euro. Il tutto veniva annotato in un libro contabile, trovato nel corso della perquisizione insieme ad una somma di oltre 2mila euro. Gli agenti hanno fatto visita anche in un'altra abitazione, affittata ad un trans, all'interno della quale è stato vi era un clandestino tunisino. Quest'ultimo, sbarcato nel 2011 a Lampedusa e già destinatario di un provvedimento di espulsione, aveva con se alcune dosi di eroina; polvere bianca che - gli investigatori non lo escludono - pare venisse ceduta ai clienti del trans.

Nel corso degli accertamenti svolti dalla Polizia, sono stati denunciati anche i due italiani: la donna, proprietaria dell’immobile, per la violazione delle norme sull’immigrazione mentre l’uomo per favoreggiamento della prostituzione. Nei guai anche altri due brasiliani, di 29 e 39 anni, inquadrati dagli investigatori come addetti alle "mansioni logistiche", che si preoccupavano delle esigenze dei clandestini, coordinando le operazioni di trasporto.

“L’operazione dimostra il lavoro complessivo svolto dai diversi Uffici impegnati nel contrasto di queste fenomenologie criminali, la violazione delle norme sull’immigrazione ed il favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, coordinato dalla Procura della Repubblica di Ravenna. Un’indagine – ha concluso il Questore Mario Mondelli -  che premia la continuità dell’azione di contrasto ed il lavoro investigativo svolto dalla Squadra Mobile diretta dal dirigente Nicola Gallo, nonché dei riscontri ottenuti dall’Ufficio Immigrazione e tramite il controllo del territorio effettuato dalle Volanti, assieme alle altre Forze di Polizia e Polizie Municipali.”.

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