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Cronaca

Fenomeni estremi e mareggiate, i cittadini di Lido di Dante: "Sospendere le estrazioni"

Espongono dal Comitato: "Dal 1984 al 2011, con un trend in continuo peggioramento, Lido di Dante è sprofondato di ben 45 centimetri, Lido Adriano di 40 centimetri"

Comune, Provincia, Regione "si impegnino a porre in atto le più opportune politiche di pianificazione, tutela e salvaguardia del territorio e delle nostre coste, volte non solo a rimediare agli ingenti danni che di volta in volta si creano, ma anche e soprattutto ad affrontare e ridurre il più possibile le cause antropiche che concorrono ad accentuare gli effetti devastanti di tali fenomeni". E' quanto chiede il Comitato Cittadino di Lido di Dante, ricordando i devastanti effetti della mareggiata del 6 febbraio scorso.

"Per la nostra località e per tutto il territorio circostante, questo significherebbe ad esempio azzerare o quanto meno ridurre al minimo l’impatto antropico della subsidenza e i suoi principali effetti negativi: arretramento ed erosione della linea di costa, ingressione marina, variazione delle pendenze di reti idriche, fognarie e di bonifica - affermano dal Comitato Cittadino Lido di Dante -. Valutare la possibilità di sospendere le estrazioni dalla piattaforma Angela Angelina, situata a circa un miglio dalla costa con ramificazioni dei pozzi di estrazione che si estendono nell’entroterra sin sotto gli abitati di Lido di Dante e Lido Adriano, è quindi un’ipotesi che deve essere presa in considerazione con estrema urgenza e attenzione da parte dei nostri Amministratori perché l’impatto sul territorio circostante, sempre più fragile e vulnerabile, sta diventando sempre più insostenibile anche in termini economici".

Espongono dal Comitato: "Dal 1984 al 2011, con un trend in continuo peggioramento, Lido di Dante è sprofondato di ben 45 centimetri, Lido Adriano di 40 centimetri. Dal 2012 al 2027 (anno in cui scadrà il rinnovo della concessione di coltivazione della Piattaforma Angela Angelina, inizialmente prevista per il 2017), facendo una proiezione con gli ultimi dati Arpa disponibili, Lido di Dante si abbasserà come minimo di altri 33 centimetri, Lido Adriano di ulteriori 22 centimetri, trascinando giù come in un imbuto tutte le località limitrofe, la pineta Ramazzotti e la Riserva naturale di Stato. Stando così le cose, combinando i dati di Arpa e gli altri studi sul fenomeno con quello che è sotto gli occhi di tutti, ovvero il riproporsi ogni anno di fenomeni meteo climatici sempre più violenti e devastanti, non si possono che ipotizzare conclusioni drammatiche per le sorti del nostro territorio.

"Ma oggi potrebbe non essere ancora troppo tardi per prendere nuove e più lungimiranti decisioni in merito - proseguono dal Comitato - anche perché fermare le estrazioni da questa piattaforma non significa abdicare alle ricerche o allo sfruttamento razionale e oculato dei giacimenti di idrocarburi presenti in alto Adriatico, né dover chiudere divisioni produttive o unità locali, né tantomeno dover rinunciare ai fondi derivanti dagli accordi pluriennali a fronte delle oltre 30 piattaforme metanifere off-shore attive, già presenti davanti alla nostra costa".

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