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Cronaca Faenza

"Suo figlio ha avuto un incidente", doppia truffa nel faentino: bottino da 10mila euro

“A Natale si è tutti più buoni”: un detto che non vale però per i truffatori che, invece, con l’avvicinarsi delle festività sono ancora più operativi nei confronti delle fasce più deboli

“A Natale si è tutti più buoni”: un detto che non vale però per i truffatori che, invece, con l’avvicinarsi delle festività sono ancora più operativi nei confronti delle fasce più deboli, in particolare con gli anziani. Anche a Faenza i carabinieri rinnovano i consigli e lanciano un appello anche ai dipendenti degli istituti di credito: “più attenzione quando gli anziani prelevano grosse somme di denaro”. 

Il finto incidente

La truffa telefonica del finto incidente, conosciuta come “truffa della cauzione” purtroppo continua ad essere quella più insidiosa con altri due episodi andati a segno in questi ultimi giorni, il primo ai danni di una 82enne residente nel quartiere borgo d’Urbecco ed il secondo ai danni di una 84enne che abita poco distante dalla zona di via Graziola. In entrambi i casi gli impostori hanno telefonato a casa delle vittime spacciandosi per un assicuratore, facendo credere alle due anziane prese di mira che i rispettivi figli erano rimasti coinvolti in un incidente stradale e che erano finiti nei guai perché le forze dell’ordine li avevano trovati senza la copertura assicurativa. I truffatori hanno raccontato alle vittime che per “liberare” i loro familiari era necessario pagare subito una cauzione di alcune migliaia di euro.

Bottino da 10mila euro

Il piano ha funzionato perfettamente perché le due donne, andate in agitazione per quello che era capitato ai figli, si sono precipitate in banca per prelevare la somma chiesta dal truffatore per telefono, poi appena rientrate a casa sono state raggiunte da un “fantomatico” avvocato a cui hanno consegnato il denaro. In totale le due truffe hanno fruttato ai malviventi un “bottino” di circa 10mila euro. Addirittura con una delle due vittime i truffatori non si sono accontentati del denaro in contanti ma si sono fatti consegnare anche oggetti d’oro di cospicuo valore. Purtroppo quando poi le due nonnine sono riuscite a contattare i figli, hanno scoperto di essere state truffate ed hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri.

Anche a Solarolo

Un'altra truffa è stata messa a segno a Solarolo, dove una 86enne ha aperto la porta di casa ad un uomo ed una donna che si sono presentati per incaricati dell’ufficio postale, convincendola a consegnare il bancomat ed il relativo codice pin. I due imbroglioni hanno fatto credere all’anziana che si trattava di un servizio a domicilio per attivare l’accredito della pensione direttamente sul conto corrente e quindi non avrebbe più dovuto fare lunghe code allo sportello. Anche in questo caso la signora è caduta nel tranello, infatti i due si sono allontanati dall’abitazione promettendole di tornare al più presto con i documenti da firmare ma invece sono spariti dalla circolazione e dopo alcuni minuti sul telefonino della nonnina è arrivato un messaggio che comunicava il prelievo dal suo conto di 1500 euro. La vittima a quel punto non ha avuto altra scelta che correre in banca per bloccare la carta e quindi denunciare il fatto ai carabinieri di Solarolo.

I Carabinieri mettono in guardia

Anche per questi ultimi episodi i carabinieri, sia in divisa che in borghese,  si sono subito messi alla ricerca dei truffatori che dopo aver intascato il denaro si sono rapidamente eclissati. i militari dell’arma hanno quindi avviato le indagini con l’audizione delle vittime e di altre persone informate sui fatti, inoltre tutte le centrali operative dell’arma nei dintorni sono state messe in allarme, considerato che i malfattori potrebbero proseguire la loro azione in altri territori limitrofi. Il capitano Marella, comandante della compagnia carabinieri di Faenza, rivolgendosi agli anziani ed ai loro familiari rinnova la raccomandazione di non aprire mai la porta di casa agli sconosciuti e soprattutto mai consegnare denaro o gioielli a persone che si spacciano per appartenenti alle forze dell’ordine, avvocati o addetti agli uffici pubblici perché “non esiste nessuna cauzione da pagare in caso di incidenti né per altri tipi di servizi al cittadino”. Riguardo la pericolosissima truffa della cauzione, inoltre, sarebbe molto utile la collaborazione dei dipendenti degli istituti di credito, infatti “quando allo sportello si presenta un anziano per prelevare dal proprio conto delle somme considerevoli, occorre insospettirsi e fare qualche domanda per cercare di capire il motivo di quel prelievo, informando subito il 112 per qualsiasi dubbio”.

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