Il paese rischia di restare senza supermercato a causa delle bollette triplicate: "Dopo tutti i sacrifici fatti da mio nonno..."
Nella frazione, che conta quasi 2000 abitanti, a causa del caro energia e delle bollette "salatissime" che stanno mettendo in ginocchio gli imprenditori - ma anche per via dei rincari dei prezzi dei generi alimentari - rischiano di doversi spostare di almeno 15 chilometri per poter fare la spesa
Il paese rischia di rimanere senza un negozio di generi alimentari a causa del caro bollette. Succede a Longastrino, paese suddiviso tra i Comuni di Alfonsine e Argenta, dove dal 2018 è aperto in via Bassa il supermercato della catena 'Vivo', unico punto vendita di generi alimentari (e non solo) della piccola frazione che conta quasi 2000 abitanti che ora, a causa del caro energia e delle bollette "salatissime" che stanno mettendo in ginocchio gli imprenditori - ma anche per via dei rincari dei prezzi dei generi alimentari - rischiano di doversi spostare di almeno 15 chilometri per poter fare la spesa.
"L’idea di costruire il primo supermercato a Longastrino fu di mio nonno Andrea Bersani, venuto a mancare solo qualche mese fa lasciando un enorme vuoto nel cuore dei suoi familiari e amici, pur nella consapevolezza di avere garantito alle proprie figlie e nipoti un posto di lavoro fisso e quindi un mezzo di sostentamento per le proprie famiglie - spiega Serena Scardovi, la cui madre Barbara gestisce il supermercato insieme alla sorella Dania e alla nipote Diana - Andrea era generoso e il suo intento nella costruzione del supermercato fu anche quello di contribuire allo sviluppo e alla crescita di Longastrino, paese dove è nato, cresciuto e in cui ha sempre vissuto con la propria famiglia. Tuttavia la situazione sociale e storica attuale è drasticamente peggiorata a causa dell’aumento dei costi delle materie prime per il consumo dei generi alimentari. In molti casi non è stato possibile aumentare i prezzi, quindi il margine aziendale si è abbassato notevolmente. Siamo anche sottoposti a un’enorme burocrazia che comporta un dispendio economico ulteriore. Ma ad oggi ciò che spaventa di più è il “caro bollette” che ha colpito tutte le attività produttive, soprattutto delle medie-piccole imprese e non di meno la nostra".
Serena spiega che la sua famiglia ha lavorato per molti mesi sottocosto, fino a quando è stata costretta ad aumentare gradualmente i prezzi dei prodotti: "Ma solo laddove necessario intervenire e comunque rimanendo sempre nel limite minimo richiesto, ciò per non gravare sulle famiglie. Purtroppo a fronte dell’ultima bolletta relativa al mese di luglio, con un aumento considerevole del prezzo dell’energia e senza essere stati avvisati da nessuno di un aumento di tale portata notevole, ci troviamo ora in una situazione drammatica. Già dal mese di giugno avevamo iniziato a spegnere le luci esterne lasciando il supermercato completamente al buio di notte, oltre ad altre luci ritenute superflue: ciò per cercare di ridurre gli sprechi. Le luci all’interno abbiamo iniziato a ridurle da poco lasciando meno luci accese fra le corsie. Purtroppo le celle, i frigoriferi, i freezer e i banchi gastronomia devono funzionare e non c’è molto che possiamo fare per ridurre i consumi dell’energia elettrica all’interno del supermercato".
Il confronto tra le bollette del 2021 e quella di quest'anno
Ma le misure preventive sono servite a poco: "Il 10 agosto il supermercato ha ricevuto la stangata della bolletta della luce per 7.431,20 euro - spiega ancora Serena - Ci aspettavamo un aumento, ma di certo non di questo importo. Per luglio 2020, la bolletta della luce è stata di 1.579,01 euro; per luglio 2021, la stessa bolletta è arrivata a 2.656,64; per luglio 2022, appunto, la bolletta è arrivata addirittura a 7.431,20 euro. Praticamente triplicata, pur a fronte dello stesso consumo! A nulla è valso neppure aver investito sui pannelli fotovoltaici".
A queste condizioni, il rischio chiusura per il negozio è dietro l'angolo. "Faremo il possibile per cercare di non chiudere l’unico supermercato del paese diventato un punto di riferimento per molte persone, anche e soprattutto per quelle in difficoltà nel potersi spostare autonomamente e, quindi, per garantire la spesa a due passi da casa evitando alle persone costi aggiuntivi, come l’aumento del gasolio e della benzina. Vorremmo non arrivare a chiudere dopo tutti i sacrifici fatti da mio nonno, ma il rischio c'è. Nel frattempo attendiamo con urgenza da parte di tutte le autorità competenti del territorio un controllo sugli aumenti ingiustificati di energia elettrica e gas, chiedendo loro di intervenire con la massima tempestività con aiuti concreti, urgenti e inevitabili per la ripresa di tutte le attività produttive".