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Cronaca

Svolta in Corte d'Appello, non dovrà pagare il molestatore della propria figlia

La ragazza si era tolta la vita nel 2014 dopo che un suo professore abusò sessualmente di lei quando era una studentessa

Non dovranno più essere i genitori di Elisa Zaccarelli, morta suicida nel 2014, a risarcire il professore che molestò sessualmente la ragazza quando era una studentessa adolescente, tra il 2006 e il 2007. Ma dovrà essere Ezio Foschini, 63enne insegnante in pensione, di Faenza a pagare le spese per i giudizi. Lo ha stabilito la Corte di Appello di Bologna. Nel 2015 il nome di Davide Zaccarelli finì sulla copertina dei principali giornali italiani, quando in una sentenza al limite del paradosso l'operaio faentino venne condannato a risarcire Ezio Foschini, l'uomo che 8 anni prima aveva molestato sua figlia Elisa; violenza che avrebbe condotto la ragazza, nel 2014, a commettere un triste suicidio. "Siamo condannati per aver causato un danno biologico nei confronti dei genitori di Foschini. In pratica, il papà del violentatore sarebbe stato male per la nostra denuncia - confessava Zaccarelli su Libero nel 2015 - In tutto gli devo 40mila euro. Soldi che non abbiamo, per cui mi pignorano lo stipendio".

In primo grado, nel gennaio 2014, il tribunale di Ravenna, sede distaccata di Faenza, sulla base di una perizia contabile aveva respinto le richieste dei genitori della ragazza sui soldi finiti su un conto intestato al padre del professore e a suo tempo pignorato con provvedimento cautelare: una 'spoliazione' dei beni, per non risarcire la vittima. I genitori erano stati invece condannati a pagare circa 40mila euro. Per la Corte bolognese, invece, i genitori, rappresentati dagli avvocati Lorenzo Valgimigli e Carmela Cappello, avrebbero dovuto essere "vincitori sin dal primo grado di giudizio".

Da qui le spese a carico di Foschini, in giudizio in proprio e quale erede dei genitori nel frattempo defunti, compresa quelle sulla consulenza tecnica d'ufficio che aveva alimentato la sentenza di primo grado: decisione che aveva sollevato molte polemiche anche a livello nazionale, tanto che a metà maggio 2016 il caso era approdato in parlamento attraverso un'interrogazione di otto senatori che chiesero al ministero della Giustizia di fare un'ispezione. 
Per gli abusi sessuali collocati dalla polizia tra il febbraio 2006 e il febbraio 2007, il professor Foschini è stato condannato in via definitiva a tre anni di carcere, già scontati. La ragazza si uccise a fine giugno 2014.

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