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Cronaca

Tabacchi e videopoker, "nuove norme non risolvono problemi"

"Le nuove norme sui tabacchi e i videopoker previste dal decreto sanità non risolvono i problemi di salute pubblica, ma puniscono ingiustamente imprese e consumatori"

“Le nuove norme sui tabacchi e i videopoker previste dal decreto sanità non risolvono i problemi di salute pubblica, ma puniscono ingiustamente imprese e consumatori. Mettendo in luce la contraddizione di fondo della politica dello Stato che da un lato si dà al proibizionismo, e dall’altro utilizza le imposte sui due comparti per aumentare le entrate fiscali". E' quanto sottolinea Celso Montanari, presidente Provinciale di Assotabaccai-Confesercenti

"I due settori, nel solo 2011, hanno fruttato quasi 28 miliardi di gettito - continua Montanari -. Circa 13,7 miliardi sono le entrate totali legate al gioco, in tutte le sue forme, mentre 14 arrivano da Iva e accise sul tabacco. E sono entrambi in crescita: tra il 2000 e il 2011 le entrate legate al fumo sono aumentate del 58%, mentre quelle del gioco hanno guadagnato l’8,4% in un solo anno. Risorse utilizzate dallo Stato in ogni manovra per rimettere in sesto il bilancio, ma che sarebbe meglio investire nella salute pubblica".

"Le nuove norme restrittive presenti nel decreto, invece, hanno un effetto negativo solo sugli imprenditori, trasformando i tabaccai in agenti di polizia che devono far rispettare un divieto facilmente aggirabile - sottolinea il presidente Provinciale di Assotabaccai-Confesercenti -. E costringendo a spostarsi i concessionari che hanno legalmente acquisito la licenza dei videopoker, nella speranza che pochi metri di distanza in più da scuole e ospedali possano prevenire le ludopatie e il gioco compulsivo. Dal Governo aspettiamo, invece di un ritorno al semplice proibizionismo, un piano legislativo organico di lotta alla dipendenze e al gioco d’azzardo illegale, che faccia opera di prevenzione ed educazione alla salute presso i cittadini e impedisca il proliferare di attività criminali.

“Invece, con le norme previste dal decreto - conclude Montanari - temiamo una crescita del contrabbando di sigarette – che solo nel 2010 ha arrecato un danno alla filiera di 650 milioni di euro, di cui 485 sottratti al gettito fiscale – e del gioco d’azzardo non autorizzato, a discapito degli imprenditori che hanno le carte in regola”.

LA REPLICA DI GUERRA - Replica Paolo Guerra, consigliere comunale della Lega Nord: "Concordo con il Sig. Montanari quando afferma che lo Stato deve occuparsi maggiormente di prevenzione ed educazione dei cittadini e non operando come un ente che interviene in determinati settori, richiamando in modo ipocrita il bene e la salute dei cittadini, dove può facilmente riscuotere tasse e tributi. Sono anche certo che nel suo ruolo di Presidente dei Tabaccai della Provincia di Ravenna si fosse  accorto da tempo che lo Stato oltre a tassare e distribuire le sigarette attraverso i vs. esercizi, è stato in passato anche l’unico produttore italiano di sigarette e di sigari. Questo fino a quando, dopo diverse trasformazioni societarie, l’ETI ha venduto l’intero settore italiano della trasformazione ad una multinazionale e lasciando (direi quasi fortunatamente) ad una società italiana la sola produzione artigianale dei sigari toscani".

"Ma io vorrei intervenire limitatamente alla questione del gioco d’azzardo da lei richiamata, che sta condizionando fasce di cittadini emotivamente più esposte, avvicinandole a questo “intrattenimento” tramite l’apertura di sale e l’ampliamento di quelle esistenti - continua l'esponente del Carroccio -. Non sono contrario al gioco, ma voglio fermamente contrastare l’abuso ed educare, come lo stesso Montanari afferma, i potenziali consumatori ed aiutando prontamente coloro che sono ormai diventati compulsivi. Come esposto dal Presidente Assotabaccai provinciale avevo già manifestato perplessità a relegare in periferia le slotmachine e le videolottery, laddove eventuali giocatori compulsivi sarebbero forse meno raggiungibili. La ludopatia è ormai diventata la nuova dipendenza dopo l’alcool e la droga ed è in buona parte ancora sommersa. A Ravenna fra il 2010 e il 2011 abbiamo registrato un incremento del 37% di richieste di aiuto e una apertura di sale videolottery del 1000%".

"Una “piccola risposta” a questo problema l’ho esposta lo scorso anno, ed è stata definitivamente partorita dal Consiglio Comunale di Ravenna nel luglio del 2011, ma neppure l’Associazione da Lei rappresentata ha pensato volontariamente di appendere dei cartelli in quegli angoli del retrobottega avvisando quella signora o quel giovane ragazzo, diventati assidui frequentatori del locale, che: “il gioco può creare dipendenza alla stregua di alcool e droga” e concludendo “per un aiuto chiama il numero …………” - aggiunge Guerra -. Come Lei apprendo che il Ministro Grilli intende sospendere questo provvedimento, probabilmente perché gli introiti fiscali provenienti dal gioco d’azzardo (il terzo settore per fatturato dopo ENI ed ENEL), fanno gola al debito pubblico. Ma in questa occasione le chiedo pubblicamente se i suoi Associati intendano dare un piccolo contributo al problema della dipendenza del gioco, appendendo volontariamente detti cartelli".

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