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Cronaca

Tagli del Governo, i centri di assistenza fiscale sul piede di guerra

I Centri di assistenza fiscale dicono no ai tagli del Governo. Attraverso la Legge di stabilità, l’esecutivo Renzi ha in previsione di ridurre fortemente le risorse a favore dei Caf che, quotidianamente, assicurano l’esecuzioni di migliaia di pratiche

I Centri di assistenza fiscale dicono no ai tagli del Governo. Attraverso la Legge di stabilità, l’esecutivo Renzi ha in previsione di ridurre fortemente le risorse a favore dei Caf che, quotidianamente, assicurano l’esecuzioni di migliaia di pratiche, tra cui ad esempio le dichiarazioni dei redditi e la redazione del modello Isee.

I sindacati Cgil, Cisl e Uil e i rispettivi Caf hanno indetto due giornate di mobilitazione, il 9 e 10 dicembre, sul territorio ravennate, con presidi e distribuzione di materiale informativo nei mercati di Ravenna e Lugo (nella mattinata di mercoledì 9 dicembre) e nei mercati di Faenza e Cervia (nella mattinata di giovedì 10 dicembre).

Il Governo ha annunciato tagli pesantissimi, ai fondi per i Caf, per l’anno 2016 e per gli anni successivi; l’esecutivo riduce le risorse ma gli adempimenti e le responsabilità a carico dei Caf rimangono inalterate. Di fronte ai tagli, i centri di assistenza fiscale entrerebbero in grande difficoltà, riducendo le attività e imponendo una rimodulazione dei servizi offerti e delle tariffe. Tutto ciò avrebbe ripercussioni molto negative soprattutto sui ceti più deboli e sulle persone anziane. Tanto più che Inps e Agenzia delle Entrate hanno già ammesso che non sarebbero in grado di assistere i cittadini al posto dei Caf.

Nel 2015 i Caf hanno trasmesso il 93% dei modelli 730, mentre quelli inviati dai cittadini direttamente all’Agenzia delle Entrate, senza passare per un intermediario, sono solamente il 7%.

Per salvare i Caf è stata attivata la petizione on line Non rimaniamo #SenzaCaf Change.org.

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