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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Taglio del nastro per il nuovo ambulatorio di cure palliative all'ospedale di Faenza

Più comfort per i pazienti che da oggi, per effettuare le cure, troveranno un ambulatorio completamente rinnovato

Più comfort per i pazienti che da oggi, per effettuare le cure, troveranno un ambulatorio completamente rinnovato. E' stato inaugurato martedì il nuovo ambulatorio di cure palliative del pronto soccorso di Faenza. E' stata l'occasione per ringraziare l'Istituto Oncologico Romagnolo e Fabrizio Miserocchi, direttore generale Ior, per il contributo dato con la donazione degli arredi dell'ambulatorio e della sala di attesa della area ambulatoriale condivisa con l'Oncologia Medica e altri specialisti ospedalieri.

L’ambulatorio di cure palliative è una delle innovative e fondamentali attività della Rete Locale Cure Palliative aziendali. E’ uno dei nodi della Rete che risulta tra i Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.). Tale attività è storicamente presente nel presidio faentino grazie alla modalità di lavoro integrato con l’Oncologia Medica iniziata molti anni fa per iniziativa di Stefano Tamberi, direttore dell’Oncologia Medica, e di Luigi Montanari, direttore delle Cure Palliative ambito di Ravenna. Considerato l’importante aumento del numero di visite richieste negli ultimi tre anni, era necessario ricavare una sede dedicata (471 visite ambulatoriali nel 2020).

Possono accedere a tale ambulatorio pazienti con patologia onco-ematologica avanzata e sintomatica, deambulanti e che molte volte sono in trattamento specifico; pazienti in prima diagnosi con patologia epato-pancreatica con necessità di intervento di cure integrate tra oncologia e cure palliative (attività innovativa); pazienti con patologie non oncologiche neurologiche/geriatriche/polmonari con disabilità ingravescenti e necessità di presa in carico nella rete sia al domicilio o all’hospice.

Il medico palliativista (della SSD Cure Palliative di Ravenna), possibilmente supportato dall’inffermiera Case Manager della RLCP, è presente in ospedale di Faenza 3 giorni a settimana, anche per rispondere alle richieste di consulenza sia in Oncologia che nei reparti ospedalieri e per offrire ai malati inguaribili una importante opportunità sulla presa in carico precoce e integrata delle situazioni complesse. L’ambulatorio si propone come ulteriore sede di lavoro multidisciplinare con gli altri professionisti.

Nel corso della cerimonia il sindaco di Faenza Massimo Isola, ha rivolto un ringraziamento ad Ausl Romagna, sottolineando come “ancora una volta ci troviamo di fronte a una nuova opportunità per il nostro ospedale. Questo è il frutto di una scelta che nasce dall’idea di continuare a credere nel nostro presidio ospedaliero faentino. L’ospedale degli Infermi sta crescendo con nuovi investimenti, nuovi primari, nuovi servizi e nuova attenzione. Oggi ancora una volta si inaugura l’ampliamento di un servizio e ora diventa sistematico. Oltre a ringraziare l’Ausl Romagna, come amministrazione siamo a disposizione della Direzione Generale per proseguire nel dialogo per il potenziamento e la valorizzazione del nostro presidio ospedaliero, punto di riferimento del territorio: abbiamo bisogno di prospettive socio-sanitarie che sanno avvicinarsi alla comunità e l’inaugurazione di questi spazi e di quel servizio vanno proprio in quella direzione”.

"La presa in carico di un paziente oncologico non comporta esclusivamente la somministrazione delle terapie – ha commentato il Direttore Generale Ior, Fabrizio Miserocchi – ma inizia nel momento in cui la persona accede al reparto. Per questo motivo, nell’ottica di un’umanizzazione sempre maggiore delle cure, ulteriore aspetto su cui la Romagna si è imposta come realtà d’eccellenza a livello nazionale, non è affatto banale offrire ambienti accoglienti e confortevoli a chi accede al reparto. Come Ior siamo molto felici di poter contribuire così alla nascita di un ambulatorio dedicato alle Cure Palliative presso l’Ospedale di Faenza: questo consentirà allo staff adibito di poter essere di maggior aiuto all’interno del presidio per quella che è la loro competenza, riconfermando una volta di più l’importanza e la dignità dei trattamenti somministrati anche laddove la guarigione non sia più un’opzione percorribile".

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