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Tanti corsi per formare i sommelier del futuro: "In crescita gli appassionati del mondo del vino"

Ais Romagna propone i corsi sui tre livelli formativi per un percorso che inizia dalle nozioni di base del primo livello per arrivare a quello finale, il terzo livello, che porta alla qualifica di sommelier

Cesena, Ravenna, Forlì, Rimini, Faenza unite da un denominatore comune: il vino. Sono le sedi pronte ad ospitare i Corsi di Ais Romagna dei futuri sommelier, in una passione per il mondo del vino sempre più trasversale alle generazioni. Nel giugno scorso sono stati 97 i diplomati da tutta la Romagna, adesso è la volta delle nuove leve pronte a formarsi per dare il consiglio giusto sull’etichetta, riconoscere un vino dal sentore olfattivo, abbinare il vino al piatto preferito e tanto altro ancora.  Ais Romagna propone i corsi sui tre livelli formativi per un percorso che inizia dalle nozioni di base del primo livello per arrivare a quello finale, il terzo livello, che porta alla qualifica di sommelier. 

Entrando nel dettaglio delle proposte complessivamente 9 sono i corsi sparsi nelle varie sedi Ais della Romagna, così suddivisi: la sede centrale di Cesena (via delle Fragole, 255) ospita tutti e tre i livelli formativi coordinati dal delegato Ais di Cesena Adolfo Treggiari e da Roberto Giorgini; Rimini (Hotel San Francisco) ospita i primi due livelli coordinati da Nunzia Tesoro delegata Ais Rimini; lo stesso avviene a Ravenna (Hotel Cube) sempre con i primi due livelli, coordinati da Antonio Corsini delegato Ais di Ravenna; Forlì (Riserva storica di Bertinoro) ospita il secondo livello coordinato dal delegato Raffaele Nanni; a Faenza (Circolo Rione Verde) corso di terzo livello sotto la direzione di Cristiano Morini della sezione Ais di Faenza. 

“Negli ultimi anni c’è stata una crescita esponenziale degli appassionati per il mondo del vino – spiega Roberto Giorgini, presidente Ais Romagna – E questo malgrado nell’ultimo anno e mezzo la didattica non sia stata semplice a causa dei vari lockdown che hanno impedito gli incontri in presenza. Ritengo che questa passione per l’enologia trovi una spinta anche dall’accresciuta considerazione che la Romagna ha saputo conquistare sugli altri territori in termini di reputazione, così come dalla qualità sempre più alta delle produzioni delle nostre cantine. L’ultima edizione della guida Emilia Romagna da Bere e da Mangiare lo testimonia con ben 55 vini eccellenti in rappresentanza dell’intero territorio. Siamo sulla buona strada e penso che in questo percorso un ruolo sempre maggiore lo abbiano i sommelier, veri e propri comunicatori del territorio in giro per l’Italia”.

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