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Cronaca

Tasse evase, fatture false e lavoratori in nero: nei guai tre imprenditori

Alcune società sono note concessionarie di autovetture, mentre altre si sono rivelate 'societa' fantasma' create ad hoc per non versare le imposte dovute all'erario

Stangata della Guardia di Finanza su alcune concessionarie auto della Romagna. I Finanzieri del Comando provinciale di Bologna lunedì hanno eseguito, su tutto il territorio nazionale, un provvedimento di sequestro di circa tre milioni di euro tra beni immobili, quote societarie, polizze assicurative e conti correnti nei confronti di tre imprenditori italiani e di nove società a loro riconducibili - tra la provincia di Ravenna e quella di Bologna - nel settore automobilistico e della pubblicità. Sono accusati di truffa, frode fiscale e fatture false.

Alcune società sono note concessionarie di autovetture, mentre altre si sono rivelate 'societa' fantasma' create ad hoc per non versare le imposte dovute all'erario. L'operazione, denominata 'Runaway' e condotta dalla Guardia di Finanza di Imola, ha portato allo scoperto società "prive di effettiva struttura imprenditoriale e completamente sconosciute al fisco", create con "l'unico scopo di commettere reati di natura fiscale in favore di numerose altre società, realmente esistenti, per ottenere un illecito risparmio d'imposta". In tutto sono stati verificati redditi non dichiarati per oltre quattro milioni di euro, Iva non dichiarata per quasi otto milioni e Iva dovuta per quasi due milioni di euro. Inoltre, sono stati scoperti anche 24 lavoratori in nero.

In sostanza le società fantasma, che si sarebbero dovute occupare di pubblicità, hanno emesso fatture inesistenti o con importi gonfiati per false prestazioni, in realtà mai avvenute, in favore delle concessionarie. Le società di vendita auto che utilizzavano le fatture false, oltre a ottenere un illecito vantaggio fiscale grazie ai costi fittizi, ottenevano anche contributi indebiti da parte delle proprie case madri.

Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal gip di Bologna Domenico Truppa, su richiesta del sostituto procuratore Manuela Cavallo, e riguarda conti correnti, immobili, autovetture e quote societarie nella disponibilità delle società e degli indagati, per un valore pari al profitto ottenuto dalla consumazione del reato. L'attività condotta dalle Fiamme gialle bolognesi s'inquadra nelle nuove linee strategiche del Corpo, per rafforzare il contrasto e la reale aggressione patrimoniale ai più complessi fenomeni di frode ed evasione. (Dire)

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