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Cronaca Faenza

Anche il Teatro Lunatico colpito dall'alluvione: "25 anni di spettacoli sotto il fango"

L'organizzatore Luca Rosetti: "Nel 2020 avevamo in programma una tournèe in Europa, poi saltata a causa del Covid. Con l'alluvione il colpo di grazia. Non credo potremo più organizzare i grandi spettacoli"

Venticinque anni di spettacoli teatrali in un garage sommerso da acqua e fango a una settimana di distanza dall’alluvione: “Difficile che sia salvato qualcosa”. Esordisce con queste parole Luca Rosetti, artista e organizzatore del Teatro Lunatico. Nel curriculum figurano spettacoli di ogni genere, in ogni parte d’Italia e d’Europa.

Nel 2020 Rosetti stava per andare in tournèe, poi il Covid ha rovinato i piani. A tre anni di distanza, a causa dell’alluvione è arrivato “il colpo di grazia”, afferma Rosetti. Per questo, tra le centinaia di raccolte fondi private che sono state organizzate a Faenza, anche lui ne ha organizzata una, precisando sul proprio profilo che avrebbe accettato anche eventuali donazioni di materiale per gli spettacoli.

“Avevamo il deposito alla ‘Casa sul Fiume’ vicino al Ponte della Memoria - racconta -, al secondo piano interrato. 50 metri quadri che contenevano la nostra storia: fari, casse, grandi illusioni, materiale per spettacolo di fuoco, non abbiamo più niente”. L'artista sottolinea di essersi trasferito sei mesi fa a Borgo Tuliero: “Abbiamo avuto qualche piccolo danno. Mia madre invece è stata totalmente alluvionata in via Camangi, dove è arrivata una fiumana di sette metri, ma anche lei per fortuna sta bene. Certo, in quel garage c’era più di 30mila euro di materiale. Io ho 49 anni e fino a 10 anni fa facevo solo questo lavoro. Nel nostro percorso artistico siamo stati anche al carnevale di Venezia, e in tournée con Dori Ghezzi. Poi ho deciso di fare anche l’insegnante, part-time, continuando a fare spettacoli di vario genere. Purtroppo adesso il materiale sta marcendo tutto perché non si può ancora entrare, ci sono 70 centrimetri di melma. Poi verranno coi Bobcat, e forse solo dopo si riuscirà ad entrare”.

In un contesto in cui tantissimi cittadini hanno perso tutto, l’artista non vuole fare la vittima, e anzi rimarca: “Il teatro è la mia vita, mi sono anche chiesto se fosse opportuno organizzare una raccolta fondi per il materiale. Poi ho pensato che il teatro è anche cultura e può essere d’aiuto. Io a prescindere continuerò a mettere in scena spettacoli perché non posso fare a meno di questo mestiere, che è anche libertà. Magari porteremo in giro il teatro civile sulla storia del ‘900 per il quale non servono attrezzature, e forse più avanti rimetteremo in scena gli spettacoli più piccoli. Per quelli più grandi invece non credo si riuscirà più”.

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