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Cronaca

Tenta di rapire tre bambine e palpeggia una capotreno: l'arrestato viveva a Ravenna

L'indiano era presente in Italia dal 2015, avendo dimorato e lavorato a Ravenna fino allo scorso anno, senza la famiglia al seguito

Tre episodi contestati tutti a danno di bambine piccole, una delle quali, di appena 11 mesi, ha riportato anche un lieve trauma cranico per aver battuto la testa in terra nel ribaltamento di un passeggino. Nel giro di pochi giorni le indagini della Squadra Volanti e della Squadra Mobile della Questura di Forlì hanno stretto il cerchio intorno a un indiano di 38 anni, arrestato lunedì sera in flagranza di reato con l'accusa di tentato sequestro di persona aggravato dall'aver agito contro minori di 14 anni.

E' stato così rapidamente definito il caso che ha suscitato molto allarme in centro storico a Forlì, risolto in poco tempo proprio grazie al presidio costante della Polizia di Stato sul centro. In sostanza, infatti, la vicenda è stata in gran parte risolta da una volante di pattuglia che è transitata pochi istanti dopo i due fattacci di lunedì e che ha svolto la maggior parte del lavoro: l'identificazione del presunto responsabile. I giorni successivi sono serviti per i riscontri documentali e la definizione di una storia dai contorni oscuri.

Due i fatti accaduti lunedì intorno alle 19. Il primo si verifica in piazza Saffi, a Forlì, all'imbocco di corso Garibaldi dove un soggetto all'improvviso afferra per un braccio una bambina di 4 anni, ma di fatto viene bloccato nell'azione da alcune biciclette che impedivano di afferrare del tutto la piccola. L'intervento del padre lì nei pressi ha subito messo in fuga l'individuo, lì per lì considerato un ubriaco molesto, ma non un rapitore. Ben più allarme ha suscitato però un episodio avvenuto pochi minuti dopo, a una cinquantina di metri di distanza. Lo stesso soggetto, infatti, si è avventato su una bimba di appena 11 mesi che sostava nel passeggino con il padre, mentre la sorella maggiore e la madre si trovano dentro a un negozio. Ne è scaturito un parapiglia col padre, che ha impedito in tutti i modi che l'indiano sottraesse la figlia. In tutto questo il passeggino si è ribaltato su un fianco e la bambina ha battuto la testa. E' stata poi portata al pronto soccorso e tenuta in osservazione per alcune ore, infine dimessa con una lieve prognosi. Due i testimoni dell'aggressione che hanno riconosciuto l'individuo.

E' stato l'arrivo della volante della Polizia, al comando del commissario Stefano Sant'Andrea, a mettere una parola fine sull'insensata azione del 38enne. I poliziotti, in normale pattugliamento, ancora prima che qualcuno componesse il 113 sono arrivati sul posto e, bloccati dai presenti, hanno subito intuito di chi potesse trattarsi, dato che lo avevano visto allontanarsi in senso opposto all'imbocco di corso Garibaldi da piazza del Duomo. Un volto già noto in Questura: dai primi di giugno, infatti, l'uomo era nell'elenco di soggetti da controllare in quanto colpito da una misura cautelare dell'obbligo di dimora a Forlì. Da quanto è emerso, infatti, il 38enne indiano il 5 giugno scorso a bordo di un treno Frecciarossa era stato sorpreso a Firenze, da un capotreno donna, ubriaco e privo di biglietto; questi, per tutta risposta, si è avventato sulla ferroviera palpandole il seno. Già questo gli era costato un arresto con l'accusa di violenza sessuale, arresto convalidato dal Tribunale di Firenze e tramutatosi nell'obbligo di non uscire da Forlì, dove l'indiano aveva trovato un appoggio presso un connazionale, che tuttavia già da qualche giorno data la sua continua ubriachezza molesta lo aveva messo alla porta. Nel suo breve soggiorno a Forlì in due mesi è riuscito così a collezionare due sanzioni per ubriachezza e ora l'arresto. Lunedì sera gli è stato riscontrato un tasso alcolemio di 2 grammi/litro.

La Procura di Forlì (pm Lucia Spirito) gli ha contestato anche un terzo tentativo di rapimento di una bambina, avvenuto giovedì scorso alle 10,30 nello stesso tratto pedonale di corso Garibaldi. In quell'occasione è toccato a una bimba di 6 anni e il 38enne è stato messo in fuga dalla strenua opposizione della madre. Anche in quell'occasione è intervenuta tempestivamente la Polizia e, sospettando chi potesse essere stato, ha sottoposto alla donna una foto segnaletica che tuttavia non ha incontrato il riconoscimento della parte offesa, anche perché il tutto è durato pochi istanti e ha provocato un forte stress emotivo alla madre. Martedì pomeriggio l'arresto è stato convalidato dal giudice De Paoli e disposto il mantenimento in carcere dell'uomo. Al vaglio anche un altro episodio: la Polizia invita altre eventuali persone che hanno subito recentemente una simile azione a presentarsi fornendo però informazioni circostanziate.

L'indiano era presente in Italia dal 2015, avendo dimorato e lavorato a Ravenna fino allo scorso anno, senza la famiglia al seguito. Sconosciuto agli archivi delle forze dell'ordine, inizia a segnalarsi per l'ubriachezza a Bologna e Ravenna, fino all'episodio dello scorso giugno a bordo del treno. Regolare in Italia, ma col permesso di soggiorno in scadenza, è stato già avviato l'iter per la revoca del titolo a permanere in Italia. Pur trattandosi dell'azione di uno squlibrato, per come è stata ripetuta (la presenza di molti testimoni e dei genitori), non risultano sull'indiano delle precedenti segnalazioni mediche di salute mentale, mentre è più probabile che fosse la sua ubriachezza a far cedere ogni freno inibitore.

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