Terrore nel salotto di Milano Marittima: commando armato di mitra tenta assalto alle gioiellerie
Un commando ben organizzato ha tentato di assaltare una gioielleria ed una rivendita di orologi di lusso, in viale Gramsci
Terrore nel cuore del pomeriggio di giovedì nel salotto di Milano Marittima. Un commando ben organizzato, a quanto pare di cinque uomini col volto travisato da passamontagna, ha tentato di assaltare una gioielleria ed una rivendita di orologi di lusso, in viale Gramsci. Il tutto è iniziato alle 16,55 ed è durato 75 secondi: secondo una prima ricostruzione dei fatti la banda si è presentata sul posto con due auto rubate, una "Renault Scenic" e una "Renault Capture", con le quali hanno tentato di sfondare gli ingressi dei punti vendita "Bartoletti" e "Guardigli" utilizzandole come ariete in retromarcia. I malviventi sono quindi scesi dalle vetture, armati di mitra. Non è chiaro se siano stati esplosi alcuni colpi oppure se abbiano utilizzato alcuni petardi per creare scompiglio (nell'area non sono stati rinvenuti bossoli).
COLPO A VUOTO - Gli assalti tuttavia non sono andati a segno. Il commando ha dovuto desistere dalle cattive intenzioni, dileguandosi a bordo di una moto da enduro ed una terza Renault, anch'essa rubata. Subito è iniziata la caccia all'uomo. Sul posto sono intervenute diverse pattuglie delle forze dell'ordine: Carabinieri, Squadra Mobile, Scientifica e Polizia Municipale. Per fortuna nessuno ha riportato conseguenze fisiche gravi. I negozianti, presi dallo spavento, sono scappati, mettendosi in sicurezza. Un paio di loro nel terrore sono inciampati e nella caduta a terra sono rimasti lievemente feriti. Le vetrine antisfondamento dei punti vendita hanno subìto consistenti danni: all'urto si è attivato il dispositivo d'emergenza, con la chiusura delle saracinesche.
FARINE NEGLI ABITACOLI - L'auto usata nella fuga è stata rinvenuta intorno alle 18,30 nei pressi del cimitero di Milano Marittima. Da questi veicoli, assieme alle eventuali immagini di videosorveglianza, ripartono le indagini. Gli interni delle vetture usate per la rapina erano cosparsi di farina per ostacolare gli inquirenti nelle ricerche di eventuali impronte e tracce. Sul posto si sono portati anche il capitano della locale compagnia dell'Arma, il capitano Giuseppe Mercatali; il comandante provinciale, il colonnello Massimo Cagnazzo; e il sindaco Luca Coffari.
