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Cronaca

"Ho avuto paura di essere uccisa": la vittima ricostruisce la violenta aggressione di Bertinoro

I Carabinieri di Meldola sono riusciti ad ascoltare per alcuni minuti Maria Clara Sbrendola, la 74enne di Lido Adriano rimasta gravemente ferita alle prime luci dell'alba di lunedì dai colpi inferti con un oggetto metallico da Nevio Canonici

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Meldola sono riusciti ad ascoltare per alcuni minuti Maria Clara Sbrendola, la 74enne di Lido Adriano rimasta gravemente ferita alle prime luci dell'alba di lunedì dai colpi inferti con un oggetto metallico da Nevio Canonici, l'ex insegnante di 73 anni in stato di fermo con le accuse di tentato omicidio e incendio doloso e piantonato dalla Polizia Penitenziaria all'ospedale Bufalini di Cesena, dove si trova ricoverato in terapia intensiva in prognosi riservata dopo una delicata operazione per la ferita all'addome procuratosi con una coltellata.

Aggredisce una donna e dà fuoco alla casa

La vittima, ricoverata all'ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì in Medicina d'Urgenza e con una prognosi iniziale di 40 giorni per ferite lacero contuse multiple al cranio e fratture multiple alle mani, ha ricostruito quanto accaduto al sorgere del sole di lunedì nel casolare di via Bagalona, nel tratto tra il cavalcavia dell'A14 e Casemurate, in una propaggine del comune di Bertinoro. Ai militari la 74enne ha confermato quanto inizialmente detto ai primi soccorritori, cioè di esser stata contattata nel cuore della nottata tra domenica e lunedì dall'amico perchè aveva bisogno di aiuto e di esser accompagnato all'ospedale. A bordo della sua utilitaria la donna si è messa in viaggio, giungendo intorno alle 6 all'abitazione dell'amico.

Dopo aver accostato davanti all'ingresso, la donna è scesa dall'auto facendo un cenno al 73enne. Quest'ultimo le si è avvicinato armato di un oggetto contundente metallico (da chiarire se un martello, una chiave inglese o una spranga), sferrandole un colpo non appena la malcapitata ha accennato a voltare le spalle. La vittima non è caduta, ma è riuscita a voltarsi e a parare i successivi colpi con le mani. Benchè frastornata, si è sentita gettare del liquido addosso. Inizialmente, secondo quanto ricostruito, pensava fosse acqua, poi quando ha avvertito odore di alcol etilico e notato l'uomo con un fiammifero in mano ha avuto la forza di spintonarlo e fuggire.

La ravennate, col volto completamente insanguinato, ha corso per circa un chilometro prima di trovare riparo in un'abitazione, dove è stato dato l'allarme. I detective dell'Arma, coordinati dal pubblico ministero Laura Brunelli, sono in attesa di ascoltare la versione dei fatti dell'anziano. L'uomo, descritto come schivo e riservato, con un passato di insegnante, nutriva la passione del windsurf. Poi la scomparsa della madre, circa un anno fa, poche amicizie, spesso solo telefoniche, tra le quali quella con la 74enne di Lido Adriano. Ma perchè trasformare quell'alba di primavera in sangue? Un interrogativo al quale solo il 73enne potrà dare una risposta.

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