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Cronaca

"Ero obeso e triste, viaggiare mi ha salvato. Ho scelto di essere felice, ma mi mancano i cappelletti..."

Quando viaggiare non è solo un hobby, ma uno stile e una scelta di vita. Ne sa qualcosa Terence Biffi, che a un certo punto della sua esistenza, tra cuori spezzati e lavori precari, ha deciso di partire alla scoperta del mondo

Quando viaggiare non è solo un hobby, ma uno stile e una scelta di vita. Ne sa qualcosa Terence Biffi, 28enne ravennate che a un certo punto della sua esistenza, tra cuori spezzati e lavori precari, ha deciso di partire alla scoperta del mondo. "Ho cominciato a viaggiare cinque anni fa, era un periodo molto duro per me perchè stavo uscendo da una relazione di sei anni ed ero depresso e obeso - racconta Terence - Cercai di reagire viaggiando per il Vietnam per un mese. Finito quel viaggio mi resi conto che non mi era più possibile stare fermo: così decisi di cambiare totalmente vita".

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Il viaggio, quindi, inteso come cura contro l'infelicità: "Ero obeso perchè ero profondamente infelice, sopravvivevo solamente e il cibo era come una droga, nel cibo cercavo la felicità e la soddisfazione che non era presente nella mia vita di tutti i giorni - racconta il viaggiatore - Sono arrivato a pesare 160 chili, al momento ne ho persi oltre 60. Quando finì la mia relazione entrai in un periodo veramente buio, mi guardavo allo specchio senza sapere chi fossi. Toccai il fondo, ma mi resi conto che non mi sarei permesso di andare oltre, dovevo reagire in qualche modo. Così mi iscrissi in palestra e mi misi a dieta. Decisi di essere felice e positivo, mi resi conto che la mia vita dipendeva esclusivamente da me e dai miei pensieri. Per questa ragione assecondai il mio sogno di sempre: viaggiare. Il viaggio mi ha aiutato tantissimo a dimagrire ulteriormente".

I viaggi di Terence intorno al mondo

Prima di rivoluzionare la sua vita, Terence ha svolto vari lavori a Ravenna: "Dal commerciante al tuttofare in un supermercato, dal barista al gelataio; per fortuna nessuno mi ha mai proposto un contratto a tempo indeterminato. Mi sono anche iscritto all’Università, facoltà di Storia, ma sentivo che non era la mia strada". Già, perchè la strada di Terence, invece, sembra essere il mondo intero, in particolar modo l'Asia: "Ho visitato 39 paesi al momento: Albania, Macedonia, Kosovo, Bosnia, Montenegro, Serbia, Pakistan, Iran, Azerbaijan, Uzbekistan, Kazakhistan, Kirghizistan, Tajikistan, India, Sri Lanka, Myanmar, Thailandia, Laos,Vietnam, Cambogia, Singapore, Malesia, Indonesia, Cina, Corea del Nord, Australia, Turchia, Egitto, Sudan ed Etiopia. Amo l’Asia perchè trovo estremamente affascinanti le filosofie e le religioni orientali, inoltre gli asiatici hanno ancora dei valori che noi occidentali stiamo perdendo. Per me l’Asia è l’umanità espressa ai suoi massimi termini. Questo amore è nato leggendo i libri di Tiziano Terzani, una figura che ho sentito quasi come un secondo padre".

Ora, invece, il 28enne si mantiene lavorando intorno al mondo: "Preferisco lavorare all’estero perchè gli stipendi sono più alti, in Australia mi sono trovato benissimo e verso maggio andrò in Nuova Zelanda - racconta il giovane - Quando lavoro cerco di risparmiare il più possibile per poter viaggiare diversi mesi: avendo lavorato per un anno in Australia, ad esempio, mi sono permesso potuto permettere di viaggiare per un anno intero". Terence, che vanta oltre 4000 followers su Instagram, non ha mai pensato di "monetizzare" la sua passione tramite i social, come spesso fanno i viaggiatori: "Non ho mai pensato di diventare travel blogger perchè, nonostante posti regolarmente sia su Facebook che su Instagram, non voglio entrare troppo nel mondo dei social. Sto scrivendo un libro sul mio ultimo viaggio attraverso Balcani, Asia centrale e Africa e ovviamente spero di guadagnarci qualcosa. Per me viaggiare è vita, se mi comportassi da travel blogger sentirei di non essere più me stesso... e comunque i soldi non sono la mia priorità".

Ma cosa significa per Terence viaggiare? "Prima di partire per l’ultimo viaggio che ho fatto avrei risposto che per me viaggiare significa fare esperienze nuove, conoscere diverse culture e vedere posti magnifici. Ora invece dico che per me il viaggio è soprattutto le persone che incontri lungo il tuo cammino. Una delle esperienze più curiose che io abbia fatto è viaggiare in Corea del Nord: è stato un viaggio veramente bizarro, in qualche senso è stato come entrare in "1984" di Orwell. Fare autostop e dormire in tenda in Asia centrale sono state due cose che mi hanno cambiato profondamente, mi hanno permesso di essere più aperto sia verso le persone che verso la natura e ho compreso quanto sia infondata la paura che proviamo riguardo agli altri esseri umani: nessuno ha mai provato a farmi del male. Ma le esperienze più toccanti le ho avute con i bambini: per loro quelle cose da adulti come nazionalità, politica, colore delle pelle, piercing e tatuaggi non contano, vogliono solo conoscerti e stare con te. Giocare con i bambini nelle montagne del Kirghizistan è stato come rinascere, ho sentito quanto la vita in certi momenti possa essere così bella, pura e semplice; i loro visi non li scorderò mai".

Stare lontano da Ravenna, però, non è sempre facile, neanche per un viaggiatore accanito come Terence: "La prima volta che dissi alla famiglia e ai miei amici che sarei partito nessuno mi prese sul serio - spiega - Non pensavano ne avessi il coraggio, e ciò mi diede ancora più convinzione nel partire. Soprattutto mio padre ha sempre sofferto per via della mia lontananza; con il tempo sia lui che mia madre hanno accettato la mia vita, seppur non condividendola affatto. Penso che Ravenna sia una bellissima città e quando sono in viaggio, come qualsiasi altro romagnolo, sento profondamente la mancanza della piadina e dei cappelletti. A proposito di cappelletti: sto progettando di tatuarmene uno, per avere la Romagna sempre con me".

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