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Cronaca

Terremoto in Emilia, il punto del protocollo di solidarietà

“La Provincia ha anche richiesto a tutti i dipendenti, tecnici e amministrativi, la disponibilità a prestare temporaneamente servizio nelle zone colpite dal sisma"

Nel corso dell’ultima seduta, l’assessore alla protezione civile Francesco Rivola, ha informato il consiglio sul protocollo di solidarietà in corso di definizione tra la Provincia con i Comuni di Ravenna, Cervia, Faenza, Brisighella, Casola Valsenio, Castelbolognese, Riolo Terme e Solarolo da una parte e la Provincia di Ferrara coi Comuni di Ferrara, Bondeno, Cento, Mirabello, S.Agostino, Vigarano Mainarda e Poggio Renatico dall’altra.

“Fin dalle prime ore successive al sisma del 20 maggio, la Provincia si è messa  a disposizione delle zone colpite” ha esordito Rivola.
“I nostri funzionari della Protezione civile hanno operato e operano quotidianamente presso il Centro Coordinamento Provinciale di Ferrara (inizialmente Centro Coordinamento Soccorsi) e gli agenti di Polizia provinciale prestano la loro opera a presidio delle zone rosse nel Comune di Carpi. Si deve anzitutto rendere merito a questi dipendenti che stanno prestando la loro opera con grandi spirito di servizio, professionalità e dedizione, meritando l’apprezzamento delle Amministrazioni interessate, che ci è stato ripetutamente e direttamente espresso ben al di là delle formule di rito.”

“La Provincia ha anche richiesto a tutti i dipendenti, tecnici e amministrativi, la disponibilità a prestare temporaneamente servizio nelle zone colpite dal sisma, a supporto del personale di quei Comuni e Province, sottoposto in queste settimane a turni di lavoro durissimi. E’ finora pervenuta risposta positiva da oltre venti dipendenti; buona parte dei loro nominativi è già trasmessa alla Regione che potrà richiederci di avviare il personale in trasferta in qualsiasi momento, mentre per altri dipendenti disponibili, attualmente impegnati dai nostri Servizi in attività non prorogabili, le trasferte saranno attivate in un secondo tempo; peraltro l’emergenza non sarà breve e tutti avranno modo di dare un contributo. Abbiamo fornito informazioni attraverso il nostro sito istituzionale sulla raccolta di fondi e coordinato i volontari presenti sul nostro territorio, rendendoci anche disponibili a organizzare corsi di base per volontari della protezione civile, essendosi riscontrato che non sempre la buona volontà è assistita dalle competenze minime necessarie a muoversi in sicurezza e con l’autonomia necessaria a rendersi effettivamente utili.”

“Ci siamo subito posti il tema di costruire relazioni stabili e organiche coi territori colpiti, destinate a durare anche dopo che lo slancio spontaneo di queste settimane si sarà inevitabilmente  attenuato. La stessa UPI, con lettera del 5 giugno 2012, avrebbe poi evidenziato l’opportunità di realizzare una rete di contatti diretti per intervenire direttamente nei Comuni colpiti attraverso la regia delle Province e suggerito di scegliere una Provincia su cui convogliare gli aiuti, attivando una sorta di gemellaggio. “In questo modo - aggiungeva l’UPI - sarà possibile coordinare aiuti mirati e immediati, evitando di disperdere energie in progetti ripetitivi”.

"La nostra Provincia, peraltro, si era già mossa autonomamente in questa direzione, convocando i Comuni per cercare di coordinare l’impegno di tutti nella maniera più organica e costruttiva - ha ricordato Rivola - Un primo incontro si era svolto il 4 giugno ed avevamo riscontrato che i Comuni della Bassa Romagna e quello di Russi avevano già assunto impegni con Comuni del modenese, mentre il Comune di Ravenna, quello di Cervia e quelli della Romagna faentina erano propensi a indirizzare gli sforzi sul territorio di Ferrara, in quanto confinante e quindi più rapidamente raggiungibile, anche dal personale in trasferta. Abbiamo dunque iniziato a lavorare su uno schema di gemellaggio che prevede l’abbinamento tra le Province e tra i singoli Comuni, nell’ambito del coordinamento svolto dalle due Province; l’obiettivo è costruire rapporti strutturati e duraturi tra le Amministrazioni per supportare sia la gestione dell’emergenza sia la ricostruzione nei territori della provincia di Ferrara colpiti dal sisma".

"Il 21 giugno abbiamo incontrato, unitamente ai Comuni aderenti, l’assessore alla protezione civile della Provincia di Ferrara, Stefano Calderoni, per confrontarci sulla maniera migliore per  concretizzare il gemellaggio - ha aggiunto Rivola -. L’assessore Calderoni, esprimendo apprezzamento sia per la nostra volontà di metterci a disposizione sia per la modalità individuata ha fatto il punto sulle varie possibilità di intervento che erano state ipotizzate. In questo momento è la priorità assoluta. Il personale è sottoposto a forte stress e turni massacranti. I tecnici sono impegnati in un lavoro ingente di verifiche e rilascio agibilità (in Provincia di Ferrara si contano 22.000 richieste di sopralluoghi). Gli amministrativi devono far fronte all’ordinaria amministrazione, rimettere in piedi le strutture amministrative (i Municipi di Poggio Renatico e Sant’Agostino sono gravemente danneggiati e hanno gli archivi compromessi), gestire le pratiche per l’assegnazione degli aiuti alle famiglie che hanno subito danni. Il tutto in un contesto che tocca anche piccoli Comuni con strutture amministrative minime".

"Il personale tecnico di supporto sarà utilizzato nella compilazione delle schede Aedes (rilevamento danni e agibilità), qualora abilitato, e in generale nella collaborazione per la gestione delle schede e verifiche speditive - ha proseguito l'assessore -. Il personale amministrativo sarà utilizzato nelle attività di front office con i cittadini e nel supporto a tutte le attività amministrative. Al riguardo, come evidenziato precedentemente, alcune disponibilità sono state fornite alla Regione già a partire dal 15 giugno. Per favorire un intervento più immediato e mirato, si è concordato di  interagire direttamente con la Provincia di Ferrara. Al momento non occorrono aiuti materiali; a Ferrara è anzi pervenuto, per mancato coordinamento di pur lodevoli iniziative spontanee,  un surplus di beni, talora inutilizzabili e di difficile stoccaggio".

"Per il futuro ogni iniziativa al riguardo dovrà essere coordinata col Centro di Coordinamento Provinciale. E’ prevedibile un ingente fabbisogno di risorse economiche, in quanto sono stati danneggiati numerosi edifici di carattere storico, rispetto ai quali si dovrà procedere non solo al ripristino ma anche alla messa in sicurezza antisismica - ha aggiunto l'assessore -. La Provincia di Ferrara, che svolge un ruolo di coordinamento, ha aperto un conto corrente, unico per tutto il territorio, dando indicazione a ciascuno dei sette Comuni di individuare uno e un solo progetto di ricostruzione su cui concentrare la raccolta di fondi; la Provincia da parte sua ha già deciso di puntare sul Castello Estense. Pertanto, una volta formalizzati i progetti prescelti, ogni territorio gemellato saprà esattamente dove saranno utilizzate le risorse raccolte. Questo tema va valutato con molta prudenza, andando evitato ogni rischio di delocalizzazione. Al riguardo la Provincia ha incontrato il 25 giugno le Associazioni di categoria con le quali si è condiviso che eventuali iniziative di solidarietà tra imprese vadano concordate a livello regionale".

Nell’incontro con l’assessore alla protezione civile della provincia di Ferrara, Stefano Calderoni, si sono definite le attività di massima in cui si sostanzierà il Gemellaggio di solidarietà, che poi saranno definite concretamente nel rapporto diretto tra i vari Enti gemellati: destinare una quota di risorse per la raccolta fondi a favore dei terremotati; avviare raccolte fondi a favore dei terremotati con il coinvolgimento dei cittadini; promuovere raccolta di beni di prima necessità e materiali vari solo su richiesta dei territori gemellati; promuovere progetti di ospitalità per brevi periodi nelle nostre località turistiche, per dare temporaneo sollievo alle famiglie colpite; inviare tecnici, operatori delle polizie locali e personale amministrativo al Centro Coordinamento Provinciale e ai Centri Operativi Comunali; partecipare ai progetti di ricostruzione individuati dagli Enti locali gemellati, sia economicamente sia in termini di progettazione con proprio personale; promuovere iniziative di sensibilizzazione e informazione che mantengano viva l’attenzione fino a quando vi sarà necessità di supporto, anche eventualmente oltre la scadenza della dichiarazione dello stato di emergenza.
Promuovere progetti di ospitalità per brevi vacanze a fini di sollievo delle popolazioni colpite, rivolti sia a intere famiglie sia per gruppi di bambini/ragazzi. Il gemellaggio sarà strutturato su un livello provinciale, che garantisca il coordinamento, e singoli abbinamenti Ente per Ente.
Il protocollo di solidarietà sarà formalizzato con delibera di giunta.
 

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