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Cronaca

Terrorismo e spari nel parco, l'arrestato: "Ero inseguito da spiriti maligni"

Proseguono a ritmo serrato le indagini della Polizia sull'albanese di 28 anni che ha sparato un colpo di pistola nel giardino pubblico "Carlo Urbani" che si trova dietro la sede della Cisl

Nell'interrogatorio davanti al pm Cristina D'Aniello il 28enne, difeso dall'avvocato Cristofori di Bologna (che parla di uno stato di depressione del suo assistito, ma non di radicalizzazione islamica), avrebbe  farneticato di essere inseguito da "spiriti maligni" e anche al momento dell'arresto non appariva lucido. Un disagio psicologico, quindi, che avrebbe poco a che fare con il fondamentalismo islamico, ma che tuttavia può essere il sostrato per una radicalizzazione da "lupo solitario", almeno a vedere la scritte che aveva deciso di vergare sui muri di casa. Resta, infatti, quella scritta vergata sul muro e il fatto che avesse espresso la necessità di avvicinarsi alla lettura del Corano (su consiglio degli "spiriti" stessi). L'analisi del suo traffico internet e telefonico, d'altra parte, indicherà con esattezza a cosa si stesse interessando nell'ultimo periodo. 

Un altro sospetto che prende corpo, tuttavia, è che il 28enne girasse armato e guardingo non solo per evitare le forze dell'ordine, ma anche per scappare a qualcun'altro, forse dopo che era finito in qualche "affare" poco pulito. La vicenda per ora è seguita dalla Procura di Ravenna, mentre è stata informato anche l'Antiterrorismo della Dda di Bologna.

LE REAZIONI POLITICHE
IL SINDACO
- Sull'episodio arriva anche la presa di posizione del sindaco Michele De Pascale: "Voglio complimentarmi con le forze dell'ordine per la prontezza con la quale sono intervenute relativamente all’arresto della persona trovata armata sabato sera in un parco cittadino, e voglio ringraziare chi ha cooperato segnalando la situazione di pericolo.  Stiamo purtroppo vivendo un momento molto delicato, caratterizzato da gradi tensioni internazionali e da eventi dolorosi, e la preoccupazione di tutti noi è umana e comprensibile. In questa circostanza la collaborazione fra cittadini e operatori della sicurezza é fondamentale per fronteggiare uniti l'ondata di violenza che sta colpendo l'Europa, in questo senso invito tutti i cittadini a segnalare eventuali situazioni sospette. Sono in costante contatto con Prefettura e Questura rispetto agli sviluppi della vicenda e alle verifiche in corso". 

FRATELLI DI ITALIA -  "È sconcertante che, nonostante tutto quello che sta accadendo in Europa e nel mondo, ci sia ancora qualcuno che continui a sottovalutare il problema del pericolo rappresentato dall’integralismo religioso islamico. Ci dobbiamo congratulare con le forze dell’ordine che in pochi minuti hanno arrestato il ragazzo albanese che qualche giorno fa avrebbe sparato in un parco di Ravenna; tuttavia se il parco non fosse stato vuoto ed il ragazzo avesse sparato ad alzo zero ci troveremmo per l’ennesima volta a piangere per delle vittime innocenti e per l’ennesima volta avremmo ascoltato le vuote parole pronunciate dall’autorità di turno. È altrettanto sconcertante derubricare il fatto accaduto come un’intemperanza di uno psicolabile dovuta magari al caldo". E' quanto si legge in una nota firmata da Alberto Ferrero, portavoce di Fratelli D'Italia-An a Ravenna. "Che Ravenna non sia più la città di un tempo è un fatto noto, tuttavia ultimamente alla già difficile situazione dovuta alla poca sicurezza si è aggiunto anche il problema del terrorismo islamico. Nonostante la precedente amministrazione, della quale quella attuale è la degnissima erede, dicesse che il terrorismo a Ravenna non aveva attecchito e che non avrebbe attecchito, voglio solo ricordare che la nostra città  nel luglio 2015 è stata definita come “capitale” italiana dei giovani combattenti della Jihad, infatti in base alla lista dei “foreign fighters” censiti dal Ministero dell’Interno, il 10% di essi risiederebbe a Ravenna. Oltre a questo già triste primato aggiungiamo le “gesta” del ragazzo albanese che per qualche miracolo non ha prodotto danni. A questo punto vogliamo ancora nasconderci dietro ad un dito o vogliamo prendere seri provvedimenti? È indispensabile conoscere chi frequenta la Moschea, se c’è qualcuno con precedenti, se c’è qualche disadattato ed agire di conseguenza. Il tempo del buonismo e dell’ avanti c’è posto deve finire una volta per tutti!"

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