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Cronaca

Testata del Candiano, il nome scelto è "Largo Raffaello Baldini"

La richiesta di intitolare un luogo pubblico a Baldini era stata presentata nel 2005, in occasione della sua morte, dall'allora consigliere comunale Rudy Gatta.

A un grande poeta, un romagnolo cittadino onorario di Ravenna, verrà dedicato il toponimo della nuova testata del Candiano con "Largo Raffaello Baldini". Lo ha deciso la Giunta comunale nella seduta di giovedì su proposta dell'assessore ai Servizi demografici Massimo Cameliani che ha presentato la delibera contenente altre denominazioni. La richiesta di intitolare un luogo pubblico a Baldini era stata presentata nel 2005, in occasione della sua morte, dall'allora consigliere comunale Rudy Gatta.

"Ci è sembrato doveroso, a dieci anni dalla sua morte, dedicare a questo nostro grande poeta del 900, insignito con la cittadinanza onoraria di Ravenna, un angolo così suggestivo della nuova Darsena di città - commenta Cameliani -. Nei prossimi mesi avrà luogo la cerimonia di inaugurazione del toponimo in occasione della quale vogliamo proporre iniziative a carattere culturale e artistico per onorare al meglio il lascito poetico e letterario di Raffaello Baldini".

Biografia
Raffaello Baldini (Santarcangelo di Romagna, 24 novembre 1924 – Milano, 28 marzo 2005) è stato un poeta e scrittore italiano.Nell'immediato dopoguerra i giovani poeti santarcangiolesi si riuniscono al "Caffè Trieste", il bar dei genitori di Baldini che i poeti ribattezzano goliardicamente «E' circal de giudêizi» (Il circolo della saggezza). Ha così l'occasione di conoscere Tonino Guerra, Nino Pedretti, Flavio Nicolini, Rina Macrelli ed altri artisti dei paesi vicini. Si laurea in Filosofia all'Università di Bologna poi si dedica all'insegnamento per alcuni anni. Nel 1955 si trasferisce a Milano per lavorare come scrittore e poi come giornalista per Panorama (rivista nata nel 1962). Nel 1967 pubblica con Bompiani Autotem, una piccola opera satirica sull'automobile vista come feticcio. La raccolta É solitèri (Il solitario, Premio Gabicce), con cui nel 1976 debutta nella poesia dialettale, viene pubblicata a Imola a spese dell'autore. Nel 1982 esce La nàiva (La neve). Con Furistír (Forestieri, 1988) Baldini vince il Premio Viareggio e con Ad nòta (Di notte, 1955), il Premio Bagutta. Si dedica anche alla scrittura per il teatro. Suo è un monologo, Zitti tutti!, pubblicato da Ubulibri nel 1993. Nel 1996 Ravenna Teatro ha prodotto lo spettacolo Furistír (diretto e adattato da M. Martinelli), nato dalla fusione di otto raccolte di poesie di Baldini. Sebbene Baldini sia principalmente un letterato, il desiderio di scrivere il proprio dialetto in modo rigoroso lo ha indotto a una riflessione sulla ricca fonologia del santarcangiolese, anche attraverso il confronto con Nino Pedretti e Gianni Fucci.

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