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Cronaca

Torna al Museo Nazionale il “Velo di Classe”: un'importante testimonianza tessile medievale

Al termine del restauro e delle contestuali indagini diagnostiche, il reperto storico sarà esposto nella Sala dei Tessuti Antichi del museo ravennate

Il primo appuntamento del Museo Nazionale di Ravenna per il 2023 è un “ritorno” di grande rilievo. Torna esposto nella Sala dei Tessuti Antichi il “Velo di Classe”, importantissima testimonianza tessile altomedievale. Per garantire l’esposizione in condizioni ottimali, il Velo è stato riallestito a cura delle restauratrici di R.T. Restauro Tessile. Nell’occasione sono state anche eseguite indagini diagnostiche finalizzate all’individuazione morfologica e tipologica delle fibre tessili in collaborazione con gli esperrti del Dipartimento di Chimica “G. Ciamician” dell’Università di Bologna. I risultati delle indagini verranno presentati il mercoledì 18 gennaio alle ore 17 al museo. A seguire sarà possibile ammirare il Velo nella sua nuova collocazione. L'evento sarà gratuito per i possessori della tessera annuale del Museo Nazionale di Ravenna. Il prezioso reperto è composto da tre frammenti provenienti da un tessuto liturgico con ricami che raffigurano santi e vescovi veronesi. Riutilizzato per decorare un paramento sacro, fu custodito per secoli dai monaci di Classe e pervenne poi al Museo Nazionale di Ravenna, dove torna esposto grazie al nuovo allestimento.

Il precedente restauro, realizzato negli anni ’90 ha garantito un buono stato di conservazione generale; tuttavia la soluzione allestitita precedente aveva prodotto un forte schiacciamento dei filati metallici del ricamo, con un appiattimento della lamina d’oro sulla quasi totalità della superficie. “Abbiamo deciso, appena le risorse economiche ce lo hanno consentito - afferma la direttrice Emanuela  Fiori - di avviare un nuovo progetto conservativo ed espositivo. Il compito di verifica e riallestimento è stato affidato alle professioniste di R.T. Restauro Tessile, che hanno riproposto soluzioni tecnologiche di avanguardia, già sperimentate con successo  per i tessuti provenienti dalla tomba di San Giuliano”.

“Nell’occasione - prosegue il dirigente Giorgio  Cozzolino - si è deciso di eseguire approfondite indagini diagnostiche, per saperne di più sulla composizione di questo straordinario manufatto. Una domanda intrigante è senz’altro quella che riguarda i materiali che lo compongono”. Si sono impegnati a rispondere al quesito il laboratorio di Scienza e Tecnologia per i Beni Culturali “Cesare Gnudi” della Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna e il Laboratorio di Microchimica e Microscopia per i Beni Culturali dell’Università di Bologna, che da anni collaborano in ambito di ricerca sui Beni Culturali. I materiali del Velo sono stati studiati dal punto di vista chimico utilizzando sofisticati strumenti analitici quali le tecniche di imaging iperspettrale e di microscopia infrarossa.

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