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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Faenza

Torna dal Sud America con la febbre alta: sospetto caso di Virus Zika

Il Virus Zika, isolato per la prima volta nel 1947 da una scimmia, in Uganda nella Foresta di Zika (da cui il nome Zika Virus), è trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette del genere "Aedes"

Sospetto caso di "virus zika" a Faenza. Nella zona di via Laghi fino a lunedì proseguiranno le operazioni di bonifica, come ordinato dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Ausl Romagna. Una signora, rientrando da un viaggio dal Sud America, avrebbe accusato malesseri con febbre alta. Le sue condizioni, fortunatamente, non sono gravi. Le analisi effettuate dai medici avrebbero indicato un sospetto caso di "zika". L'Ausl ha informato del caso il Comune, che ha posto dei messaggi circa le operazioni di bonifica.

Il Virus Zika, isolato per la prima volta nel 1947 da una scimmia, in Uganda nella Foresta di Zika (da cui il nome Zika Virus), è trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette del genere "Aedes" (Aegypti, ma anche Albopictus), che trasmettono anche Dengue e Chikungunya. L’Aedes aegypti non è presente in Italia, mentre l’albopictus o “zanzara tigre” è molto diffusa, punge prevalentemente di giorno, depone le uova in acque peridomestiche ed è oggetto di un Piano Regionale di Sorveglianza e Controllo, aggiornato annualmente.

Vengono segnalati anche rari casi di trasmissione per via sessuale e tramite sangue infetto ed è verosimilmente possibile un contagio materno-fetale soprattutto nel primo trimestre di gravidanza, anche se per queste ultime modalità di trasmissione sono ancora in corso ulteriori verifiche ed approfondimenti. Il decorso clinico della malattia è generalmente non preoccupante: la malattia è clinicamente mite,dura da pochi giorni ad a una settimana.

I sintomi clinici (rappresentati da rash cutaneo, febbre, artralgia,mialgia, congiuntivite secca specifica, mal di testa e vomito) possono comparire dai 3 ai 12 giorni dalla puntura della zanzara e durano in media dai 2 ai 7 giorni per scomparire spontaneamente. L’ospedalizzazione è poco frequente e la morte rappresenta un esito raro. Attualmente non esistono vaccini o cure specifiche: la terapia è sintomatica, tendente, cioè a ridurre i disturbi. Sono riferite associazioni con complicanze neurologiche (Sindrome di Guillain Barrè o poliradicoloneutite acuta) e di tipo malformativo (Microcefalia: malformazione neurologica nella quale la circonferenza del cranio è notevolmente inferiore alla media per età e sesso. La relazione tra infezione da Zika e microcefalia è ancora da indagare).

La prevenzione e il controllo si basano essenzialmente sulla riduzione del contatto tra le zanzare e le persone, pertanto è importante ricordare di usare repellenti (registrati CE). I repellenti CE compreso il DEET (Autan) sono considerati sicuri anche in gravidanza e allattamento; indossare abiti che coprano quanta più pelle possibile e,preferibilmente,di colore chiaro; impregnare di permetrina gli abiti (specie se si fanno viaggi in paesi in cui sia in corso l’epidemia; e soggiornare in ambienti muniti di zanzariere o aria condizionata. L’Oms non ha disposto restrizioni nei viaggi verso i paesi colpiti. Ovviamente, se possibile, le donne in gravidanza dovrebbero evitare viaggi in luoghi con epidemia di Zika in corso ovvero porre un’attenzione particolare alle misure di prevenzione. I cittadini che intendano intraprendere viaggi internazionali, specificamente nelle zone interessate, possono prenotare una consulenza per viaggiatori nei Cup aziendali, da effettuare presso gli ambulatori del DSP. La prestazione è prenotabile senza alcuna richiesta ed è gratuita.

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